Etnol. - Tipica cerimonia funebre dei Vedda, il popolo troglodita dell'isola di
Ceylon. Quando uno dei Vedda, che abitano in caverne, muore, il suo cadavere,
ricoperto di foglie e di erbe, viene abbandonato nella grotta che abitava. I
parenti domiciliati nella stessa caverna devono lasciarla e cercarne un'altra.
Nessuno potrà entrare nella tomba-caverna se non dopo dieci o dodici anni
almeno. Cinque giorni dopo il decesso ha luogo il
k., una cerimonia
organizzata per tener buono lo spirito del morto e per rendergli più
facile il viaggio verso il Kande Yaka, l'essere supremo dei Vedda. Alla
cerimonia prende parte lo sciamano che invoca Kande Yaka e offre riso e latte di
cocco al defunto. Fatta l'offerta lo sciamano inizia la danza reggendo in mano
la freccia cerimoniale: la danza continua fino a quando lo stregone non cade in
trance. In tale stato egli parla agli astanti come se fosse il Nae Yaku (lo
spirito del defunto) e promette loro ogni beneficio; poi offre a ciascun
spettatore, e soprattutto ai parenti del morto, del cibo che tutti si affrettano
a mangiare per non mancare di rispetto al Nae Yaku. Con altre preghiere la
cerimonia si conclude.