Stato (198.900 kmq; 5.090.000 ab.) dell'Asia. Il territorio confina a Nord con
il Kazakistan, a Est e Sud-Est con la Cina, a Sud con il Tagikistan e a Est con
l'Uzbekistan. Capitale: Biškek. L'unica città importante, oltre alla
capitale, è Oš. Ordinamento: Repubblica presidenziale; il presidente
viene eletto a suffragio universale, così come il Consiglio Supremo che
detiene il potere legislativo. Moneta:
som. Lingua ufficiale: kirghiso,
diffuso il russo. Religione: musulmana con minoranza cristiano-ortodossa.
Popolazione: la massiccia immigrazione dal resto dell'URSS, iniziata dopo la
Rivoluzione d'Ottobre, ha completamente mutato la composizione etnica del Paese:
i Kirghisi sono appena il 52,4% della popolazione, mentre i Russi assommano al
21,5% e gli Uzbechi al 12,9%. Gli Ucraini sono il 2,5%, i Tedeschi il
2,4%.
GEOGRAFIAIl
territorio è interamente occupato dal sistema montuoso del Tjanšan,
che verso Ovest si divide in tre catene: Kirgizski, Čatkalski e Ferganski;
a Est il Tjanšan si divide nelle catene Kungej-Alatau e Terskej-Alatau; a
Sud i monti Alajski separano il Paese dal Tagikistan. Le catene montuose sono
separate da profonde vallate determinate da sprofondamenti tettonici. La valle
del Fergana, a Ovest, è attraversata dal Naryn, il più lungo fiume
del Paese. A Nord-Ovest vi è la valle di Talas, mentre a Nord-Est la
valle dell'Issyk-Kul, la più vasta, è interamente occupata
dall'omonimo lago salato. Lungo la frontiera con la Cina si situano i maggiori
rilievi orografici: il Picco Pobeda (7.439 m) e il Picco Chan-Tengri (6.995 m).
Il clima è continentale di montagna, e si fa sempre più rigido e
umido in rapporto all'altitudine.
Cartina del Kirghizistan
ECONOMIA
L'agricoltura è praticata appena sul 20% della superficie del Paese, dove lo consente
l'intensa irrigazione. Si producono cotone, barbabietole da zucchero, tabacco,
cereali e frutta. La vite si coltiva nella regione di Biškek. Molto
sviluppato è l'allevamento del bestiame (ovini, bovini, in particolare lo
yak, e cavalli); viene praticata anche la bachicoltura. Il
K. dispone di
notevoli risorse minerarie: petrolio e gas naturale (Fergana), carbone
(Tjanšan), molibdeno e tungsteno (alto corso del Naryn), stagno e piombo
(bacino dell'Issyk-Kul), abbondante l'energia idroelettrica. Le industrie
lavorano i prodotti dell'agricoltura: cotonifici, zuccherifici, concerie e
lanificio Biškek, setifici a Oš. A Biškek vi sono anche industrie
metalmeccaniche (macchine
agricole).
STORIAL'origine
dei Kirghisi è oscura. Citati da fonti cinesi già nel I sec. a.C.,
malgrado la loro consistenza numerica non riuscirono mai a darsi un'unità
nazionale. Dediti alla pastorizia nomade e divisi in piccoli gruppi, non furono
mai sottomessi ma furono utilizzati varie volte come mercenari da altre
popolazioni turco-mongole. Unitisi agli Uiguri nel XVII sec. per contrastare
l'espansionismo russo, furono soggiogati nel corso del secolo XIX. Il
K.
fu a varie riprese teatro di insurrezioni anti-russe, di cui una sanguinosa nel
1916. Nel 1926 il Governo sovietico organizzò il territorio in Repubblica
autonoma. Repubblica sovietica dal 1936, nell'agosto del 1991 proclamò
l'indipendenza. Guidato dal presidente Aksar Akayev, nel dicembre 1991
aderì alla Comunità di Stati Indipendenti e, l'anno successivo,
entrò a far parte dell'ONU. Il 5 maggio 1993 fu approvata la nuova
Costituzione del Kirghizistan ed il governo introdusse una nuova moneta, il
som. Nel corso dell'anno Akayev dovette lottare contro il
parlamento che non era d'accordo con la sua politica riformatrice. Nel
gennaio del 1994 questi vinse un referendum convocato per chiedere la fiducia
nel presidente e nella sua politica. Durante il resto dell'anno si
continuò ad applicare la politica economica raccomandata dal Fondo
Monetario Internazionale. Dopo l'introduzione del
som
l'inflazione scese dal 40-50% al mese al 4%, una delle più basse
tra le repubbliche dell'ex Unione Sovietica. Tuttavia, contemporaneamente
a quest'abbassamento dell'inflazione, la produzione cadde del 16%,
il che provocò una vertiginosa crescita delle importazioni, specialmente
dalla Turchia e dalla Cina. Le elezioni parlamentari del febbraio 1995 non
modificarono in modo sostanziale il peso politico dell'opposizione nei
confronti delle misure di liberalizzazione di Akayev. Il presidente cercò
di estendere il proprio mandato attraverso un referendum, ma il Parlamento lo
obbligò a candidarsi nelle elezioni che si svolsero nel dicembre dello
stesso anno. Akayev fu rieletto con più del 60% dei voti e, nel febbraio
del 1996, sottopose a referendum dei cambiamenti costituzionali che gli
conferirono maggiori poteri. Le elezioni del 12 marzo 2000, le prime pluripartitiche dal 1991, decretarono la vittoria del Partito comunista; secondo gli osservatori internazionali vi sarebbero state numerose irregolarità a danno delle opposizioni. Le presidenziali di ottobre, anch'esse caratterizzate da brogli, terminarono con la vittoria scontata del presidente uscente Akayev. Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle e il Pentagono e l'avvio dei bombardamenti anglo-americani in Afghanistan, il
K. concesse il suo spazio aereo per il trasporto di aiuti umanitari alla popolazione civile e per effettuare raid in territorio afghano.