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Khmer.

Popolazione della Cambogia meridionale i cui componenti si trovano anche nel Sud Vietnam e in alcune regioni della Thailandia. Le popolazioni K. parlano una lingua affine a quella degli aborigeni Moi, probabilmente introdotta in Cambogia da elementi Indù che si stabilirono nella regione nel I sec. dell'era volgare. Tali popolazioni, provenienti dall'Industan, fondarono i regni di Mon, del basso Mekong e di Cahmpa, che furono i centri dai quali si operò la diffusione della religione brahmanica. Tale vicenda storica è comprovata da una serie di documenti tra i quali il più antico è un'iscrizione del II secolo in caratteri indiani e in sanscrito. Successivamente la religione brahmanica lasciò il posto al buddhismo e finì con lo sparire quasi completamente. L'attuale lingua cambogiana che deriva dall'antico dialetto delle popolazioni K., ne rappresenta lo sviluppo in senso moderno. La scrittura è derivata dal pali e si serve di 17 vocali. ║ K. rossi: espressione usata per indicare le forze dei guerriglieri coministi in Cambogia. • Lett. - Le prime iscrizioni in antica lingua k. sono databili al VII sec. ed è con queste testimonianze che si apre un periodo estremamente fertile della cultura delle popolazioni cambogiane. Tale periodo si interruppe dopo la caduta del regno di Angkor a causa dell'invasione delle popolazioni Thai. Altre iscrizioni sono testimonianza di una ripresa della letteratura di lingua k. databile questa volta ai secc. XVII e XVIII. In un'iscrizione dell'anno 1702 è rintracciabile il primo esempio di poesia in lingua k. La produzione in lingua cambogiana offre numerose analogie con la letteratura laotiana. Sono numerosi i testi religiosi che corrispondono a traduzioni del canone del buddhismo meridionale, gli annali di re, di famiglie e di centri di cultura religiosa. È possibile inoltre avere un'idea delle abitudini e dei costumi delle popolazioni K. attraverso i numerosi romanzi in prosa e in versi, alcuni dei quali sono stati conosciuti in Europa attraverso la loro traduzione in lingua francese. Fu inoltre estremamente fiorente la letteratura popolare espressa da canzoni destinate all'accompagnamento musicale e il cui valore artistico è non raramente superiore alle migliori espressioni della letteratura colta. • Arte - L'arte delle popolazioni. K. può, per comodità di analisi, essere divisa in due periodi, a cavallo dei quali è possibile collocare il complesso dei monumenti di Angkor. Gli esempi maggiormente significativi del primo periodo sono i templi di Sambon Prei Kuck, risalenti al VII sec. Questi templi erano costituiti da una serie di torri in muratura, cintate e contenenti un'aula quadrata e dedicate al culto della religione brahmanica allora prevalente nella regione. I primi documenti della scultura k. sono anch'essi risalenti a questo periodo. Del XII sec. è il tempio di Angkor-vat, costruito per il re Suryavarnam II, e costituito da una serie di basi a terrazze intercalate da gallerie, cupole e scalinate. Le pareti sono decorate con episodi tratti dai maggiori poemi epici indiani. L'altro complesso monumentale è quello del tempio di Angkor-Thom, anch'esso risalente probabilmente al XII sec., e caratterizzato da terrazze con numerose piccole torri. Le sculture che adornano questo tempio sono tra gli esempi più significativi dell'arte k. Ricordiamo tra esse quella del "Re lebbroso" (probabilmente una raffigurazione del dio Siva). In questo tempio, e in altri del medesimo periodo si realizza la sintesi classica dell'architettura cambogiana: l'unione fra la torre sacra e la piramide a gradini. Le sculture a tutto tondo che decoravano questi complessi architettonici si trovano ora in buon numero nei musei occidentali. Nei primi esemplari di tali sculture è chiaramente presente l'influenza della cultura indiana. Tuttavia, particolarmente a partire dall'VIII sec., l'arte k. raggiunge la sua maturità espressiva e sostituisce al dinamismo indiano una composta staticità che si serve della sintesi come del suo migliore e più compiuto momento espressivo. Successivamente, quando questo stile sembrò inaridirsi in un manierismo esasperato, prese il sopravvento una corrente che faceva dell'osservazione diretta del vero il punto centrale della propria attività espressiva. In seguito, sulle tracce di questo stile, si affermò all'incirca verso il XII sec. il cosiddetto stile di Bayron, le cui figure presentano un carattere fortemente interiorizzato e nel quale si raggiunge una delle vette più alte di tutta la scultura orientale. • Mus. - La lunga dominazione indiana non lasciò tracce consistenti nella tradizione musicale delle popolazioni K. Infatti, per quanto concerne la sua struttura interna, la musica cambogiana appartiene piuttosto al gruppo thailando-malese-indonesiano. La scala usata più frequentemente è quella pentatonica, non mancando tuttavia esempi di scale eptatoniche. Il carattere più significativo della musica cambogiana è quello polifonico. La polifonia cambogiana è di tipo eminentemente contrappuntistico, condotta da strumenti a fiato accompagnati da altri strumenti a percussione. Gli strumenti maggiormente usati nelle orchestre cambogiane sono gli xilofoni, i liuti, il salterio, l'oboe e il flauto, accompagnati da numerose varietà di tamburi.