Specie animale del genere Equus, della famiglia degli Equidi, ordine dei
perissodattili. Il
k., come viene chiamato dai Kirghisi, o
taka
dai Mongoli, è un equino (
Equus przewalskii) che vive nelle
regioni desertiche dell'Asia centrale tra l'Altai e la Mongolia e che fu
scoperto nella Zungaria nel 1879 da un ufficiale russo, Nikolaj Michajlovic
Przewalski, appassionato viaggiatore che riuscì a portarne in Europa un
esemplare. È un animale di piccola taglia, dalle forme tozze e poco
aggraziate; il capo è pesante e corto, con orecchie piccole e occhi
vivaci; il collo è massiccio e muscoloso, fornito di una ispida e folta
criniera di crini ruvidi; il tronco è breve con arti forti e muscolosi;
la coda è costituita da crini lunghi e ispidi. Il colore del mantello
varia a seconda dell'ambiente naturale: generalmente è grigio pallido o
nocciola che diventa bianco sul ventre; durante l'estate, quando il pelame
è meno lungo e folto, si evidenziano sul dorso una caratteristica linea
nera e sugli arti delle zebrature nere, elementi che ricompaiono come caratteri
ancestrali negli ibridi tra cavalli e asini. Questo cavallo selvatico vive in
gruppi di una quindicina di individui al seguito di un vecchio stallone.