Etnol. - Denominazione indigena dei villaggi malesi del Sarawak, nell'isola di
Borneo. Sorgono su palafitte anche dove il terreno è asciutto, per
evitare sia le frequenti alluvioni che invadono la regione, sia i serpenti
velenosi che in gran numero infestano l'isola. Un
k. è costituito
da vari tipi di abitazioni, da case alte o basse, da capanne e anche da veri e
propri palazzi; il tutto mescolato in pittoresco disordine. Al centro del
villaggio sorge la moschea, spesso assai ricca di tesori d'arte, e punto
d'incontro spirituale dell'intera tribù. Ogni villaggio ha un capo, il
tua-campong, stipendiato, che ha l'incarico di applicare la legge del
Corano e di difendere i diritti delle famiglie, che rappresentano il nucleo
sacro della società. Capo spirituale dei
k. è invece il
tua-iman, che gode di grandissima autorità, al quale spetta di
organizzare l'annuale pellegrinaggio alla Mecca. In questi villaggi malesi si
pratica spesso il
gendang, una caratteristica danza per soli uomini
eseguita al suono di orchestrine femminili.