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Kammerspiel.

Voce tedesca: teatro da camera. Caratterizzato da un ristretto numero di personaggi, si basa, più che sull'intreccio o sui grandi avvenimenti esteriori, sui conflitti psicologici dei protagonisti. L'atmosfera tende all'intimità e al raccoglimento. Ad eccezione di poche opere concepite per essere rappresentate in camera, come i quattro K. di Strindberg: La casa incendiata, Il pellicano, La sonata dei fantasmi, Tempesta, composti per l'Intima Theater di Stoccolma nel 1907, si tende a non considerare il K. come un vero e proprio genere drammatico, ma piuttosto come una chiave registica. Esso trovò un grande fautore in Reinhardt che nel 1906 aprì i K. del Deutsches Theater di Berlino con gli Spettri di Ibsen. Il K. va concepito come rappresentazione di poesia, contrapposto alla concezione del teatro come impresa commerciale. Tra i testi che riscossero grande successo, in questa particolare concezione registica che si diffuse tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento nel mondo germanico, si ricordano Periferie di Langer, Albergo dei poveri di Korki, Clavigo e Stella di Goethe, Bürger Schippel di Sternheim. Tra i più famosi locali dove si rappresentano K., quelli di Monaco di Baviera, sorti attorno al 1911 e quelli di Amburgo, sorti nel 1918.