Etnol. - Presso i Pigmei è il padre dei padri, l'essere supremo che sta
in alto, su nel cielo, donde domina l'intero universo.
K. è il
padrone del fulmine, della Luna, del Sole, del fuoco, dell'arcobaleno che spinge
lontano le nere nubi dei temporali; è colui che domina gli spiriti della
foresta che lui stesso ha creato, è il dio capace di "aprire o di
chiudere" la foresta stessa apparendo in sogno al cacciatore per indicargli i
punti esatti dove si nasconde la selvaggina oppure scacciando le prede in modo
che l'uomo non possa ucciderle.
K. sa riconoscere l'uomo cattivo e lo
punisce severamente quando compie qualche atto malvagio; è lui che manda
le malattie e la morte. Perciň nessuno gli si puň opporre. Lo
stesso dio assume nomi diversi: i Pigmei dell'Ituri lo chiamano anche
Tote o
Mugu mentre quelli del Gabon lo conoscono come
Khmvum. Quando un Pigmeo uccide un animale riserva a
K. il cuore o
il fegato, e offre al dio queste parti vitali con il cosiddetto "sacrificio
delle primizie".