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Leishmaniosi viscerale). Malattia dei Paesi caldi che si sviluppa con
ingrandimento della milza e del fegato, e porta alla cachessia. L'agente causale
è un protozoo che con l'intermediario di piccole zanzare si trasmette da
uomo a uomo e si annida principalmente nella milza, nel fegato, nel midollo
osseo e nelle ghiandole linfatiche. La malattia è diffusa in India, a
Ceylon, in Cina, Mar Caspio, Mar Nero e anche nei Paesi mediterranei (Africa
Settentrionale, Egitto, Grecia, Italia, Spagna). Il periodo di incubazione va da
10 giorni a 7 mesi. Inizia con elevata febbre iniziale cui seguono ondate
febbrili con periodi di apiressia. Compaiono tumefazione della milza, del
fegato, cachessia, dimagrimento, anemia; in seguito i capelli cadono, la pelle
diventa secca e bruno-nerastra. Infine insorgono esantemi papulosi e pustolosi,
dolori articolari, diarrea dissenterica, edema da fame, diatesi emorragica; la
milza si ingrossa fino a sollevare l'addome. Si distinguono casi acuti che entro
sei mesi portano a morte e casi cronici che si protraggono per 1-2 anni. Il
rimedio specifico è rappresentato dall'antimonio. Prima della sua
introduzione la mortalità ammontava al 90%, ora la percentuale è
scesa al 10%.