Etnol. - Tipiche costruzioni in muratura che sorgono sulle montagne dello Stato
indiano di Madras. Si tratta di muri di difesa, alti fino a sei o sette metri,
con due o tre cinte di forma per lo più circolare e fiancheggianti da un
fossato largo cinque o sei metri. I
k. sono sempre orientati nella
direzione del villaggio più vicino. Da secoli i
badagar (pastori),
i
kotah (uccisori di vacche), i
karumba (popolo cattivo) e gli
irrula (i tenebrosi) che vivono sui monti attraversati dal fiume Pinakin
costruiscono i
k.: anticamente fabbricavano anche i megaliti utilizzati
come dimore (le case dei panduidi) che tuttora si possono osservare in questa
aspra regione. All'interno delle mura dei
k. si trovano ossa calcinate di
animali, ornamenti vari, armi, residui di carbone: perciò queste
costruzioni sono considerate come veri e propri monumenti guerrieri che stanno a
testimoniare secoli di vita aborigena. D'altronde sulle montagne di Madras anche
i villaggi sono molto strani: molti di essi sono ancora di fattura preistorica e
abitati da genti che si potrebbero definire "selvagge", discendenti da un'antica
e forte razza della quale sono ancora conservati usi, tradizioni e costumi: fra
queste genti prevalgono i Toda, pastori che hanno avuto per antenati uomini di
razze colte e in seguito abbruttite.