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Fùlmine.

Repentino susseguirsi di scariche elettriche tra nube e suolo, tra nube e nube o tra due punti di una medesima nube, che si verifica quando tra due campi elettrici opposti si raggiungono differenze di potenziale calcolate tra 107 e 109 volt, sufficienti a vincere la resistenza del dielettrico atmosferico. Nella scarica tra f. e terreno inizialmente si muove verso il suolo, seguendo la via di minor resistenza, un flusso di cariche negative (scarica pilota o guida); il percorso, tortuoso e ramificato, viene coperto a scatti successivi della lunghezza media di una cinquantina di metri, intervallati da pause di 30-50 microsecondi. Quando la scarica pilota è prossima al suolo, da questo parte a incontrarla una scarica positiva molto più veloce; si forma quindi un canale altamente ionizzato lungo il quale si possono succedere con brevi intervalli parecchie scariche ora non più a scatti, ma continue, che nel complesso raggiungono la durata di pochi decimi di secondo e raramente di un secondo. Le scariche non sono percepibili separatamente dall'occhio umano e pertanto si ha l'impressione di un unico effetto luminoso, il campo, accompagnato solitamente dal fenomeno acustico del tuono. La lunghezza visibile di un f. è variabile da qualche centinaio a qualche migliaio di metri: particolarmente lunghe, anche se di spessore esiguo, possono risultare le scariche tra nubi. Le scariche elettriche di un f. raggiungono intensità massime assai elevate, da 10.000 fino a 200.000 ampère, ma a causa della brevissima durata la quantità di elettricità è modesta, con valori medi di 20 coulomb; l'energia termica liberata risulta dell'ordine di qualche miliardo di calorie, mentre la temperatura tocca i 150.000 °C, provocando il repentino riscaldamento dell'aria con successiva violenta espansione esplosiva responsabile della formazione di onde di urto che producono il tuono. La frequenza dei f. durante un temporale è molto variabile. In circostanze ottimali le scariche possono succedersi a intervalli di pochi secondi; secondo alcuni autori, calcolando che contemporaneamente sulla superficie terrestre si manifestano circa quattromila temporali, in media si verificherebbero da 10 a 20 f. al secondo. Se i f. da un lato hanno effetti spesso disastrosi sugli oggetti colpiti (esplosione, fusione, carbonizzazione, volatilizzazione, secondo la natura degli oggetti e le condizioni ambientali) e sono tra le cause principali degli incendi di foreste, dall'altro consentono di mantenere invariato il bilancio elettrico della terra e contribuiscono a formare sostanze azotate nel terreno fornendo l'energia necessaria a fissare l'azoto atmosferico sotto forma di nitrocomposti. Il f. produce effetti termici e meccanici notevoli soprattutto se colpisce oggetti a elevata resistenza elettrica, mentre su corpi conduttori i danni sono generalmente limitati. I corpi più esposti al f. sono quelli puntiformi e buoni conduttori (campanili, antenne, alberi, ecc.) che vengono caricati elettricamente per induzione dalle nubi temporalesche. Per la protezione di edifici e di manufatti contro i f. notevole efficacia hanno gli impianti parafulmini, mentre particolari accorgimenti sono adottati per la protezione delle linee aeree di trasmissione dell'energia elettrica. Nei miti australiani il f. è visto come un serpente che penetra nella terra (il che implica anche un simbolismo fallico). Più spesso il f. è considerato come un'arma divina: o il f. come tale nelle mani di Zeus, o il martello Miöllnir, arma del dio germanico Thor. Nelle culture primitive e nelle credenze folcloristiche anche europee, il f. è rappresentato come una pietra lanciata dal cielo, che penetra nella terra per poi risalire gradualmente alla superficie.