Artista greco. Inizialmente pittore, si dedicò poi alla scultura,
lavorando nelle varie tecniche del bronzo, del marmo, dell'oro e dell'avorio. La
fase più matura della sua carriera è legata ai lavori promossi da
Pericle sull'Acropoli di Atene, cui
F. fu chiamato a soprintendere. Dopo
la creazione del colosso della
Parthènos, le invidie e le
inimicizie dei circoli ateniesi si fecero sentire in modo tale, che
F.
sarebbe dovuto fuggire in Elide. L'inaugurazione della
Parthènos
si pone nel 438 ed il processo seguitone intorno al 432. Questa statua era alta
12 m circa, e raffigurava Atena; nella mano destra la dea teneva una Vittoria,
alla spalla sinistra era poggiata la lancia ed ai piedi aveva uno scudo, sul
quale si avvolgeva il serpente Erittonio. Famosa la statua bronzea di
Atena, detta Pròmachos, posta sull'Acropoli. Altro capolavoro di
F. è lo
Zeus di Olimpia (448 circa), una delle sette
meraviglie del mondo, alto 14 m. Era assiso in trono, coronato di olivo, e
teneva, nella mano destra, una Vittoria crisoelefantina e nella sinistra lo
scettro con l'aquila. Il mantello d'oro era decorato con figure e gigli. Questa
rappresentazione di Zeus influenzò profondamente tutte le creazioni
posteriori. Fra le altre opere di
F., restano i marmi del Partenone, che
testimoniano della grande fantasia di cui era dotato l'artista, capace di
trasformare in una sfera trascendentale le visioni dell'Atene del suo tempo.
Potente e deciso nello scolpire il nudo,
F. giunse ad ottenere una nuova
espressività nel panneggio con stoffe trasparenti e sottili. Il ritmo
passa dalla staticità ieratica, al movimento pieno di abbandono, alla
calma sostenuta.
F., creando il linguaggio classico, incarnò
l'ideale estetico e culturale di un periodo e segnò uno dei momenti
più felici della civiltà greca (490 circa - 431 a.C.).