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Fes). Città (448.823 ab.) del Marocco e capoluogo della
provincia omonima. Sorge a 370 m s/m., 170 km a Est di Rabat, in una conca ricca
di acque tra le alture del Rif e del Medio Atlante. ● Econ. - Posta
all'incrocio delle linee ferroviarie e rotabili dirette a Rabat con quelle che
dirigono invece verso le regioni sahariane e l'oasi dello Ziz,
F.
è un importante centro economico, culturale e religioso del Paese, di cui
fu, durante la dominazione francese, anche capitale amministrativa. È un
attivo mercato dei prodotti della regione sia agricoli (cereali, agrumi, legumi,
olive e uva) sia derivati dall'allevamento; sede di numerose industrie (tessili,
alimentari, del cuoio e meccaniche) vi fiorisce anche il tradizionale
artigianato (tappeti, filigrane). ● Arte - Fondata alla fine dell'VIII
sec. dai sovrani Idrisiti, visse l'apogeo del suo sviluppo e della sua
prosperità durante i secc. XIII-XV. Si riconoscono, nella sua struttura,
tre nuclei distinti. Il primo, risalente all'800, sorse sulle pendici dell'uadi
di
F. Sulla riva opposta sorse un altro insediamento che, nel XII sec.,
fu unito al primo in un'unica città (
F.-el-Jédid:
F.
La Nuova), con l'edificazione di una fortezza ai piedi della quale sorsero poi
nuovi quartieri. La zona è dominata dalla Moschea Kairouine
(
Qarawiyyīn), ricostruita nel 1859, una delle più grandi del
Maghreb; è a dieci navate parallele attraversate da un largo transetto
sormontato da una serie di cupole a vario disegno. La città
diventò un centro culturale e civile e fu cinta da mura imponenti.
Durante l'occupazione francese, a partire dal 1911, cominciò a
svilupparsi la
Ville Nouvelle, comprendente i quartieri residenziali, gli
uffici amministrativi e la zona industriale.