Genere narrativo nato dalla fusione fra disegno e parola, che tradizionalmente
si avvale, per esprimere il dialogo o il pensiero, del testo inserito in una
nuvoletta. Trae origine dal vignettismo umoristico ottocentesco e, anche se
risulta difficile fissarne l'anno di nascita, questa si fa convenzionalmente
risalire al 1895 con la pubblicazione di
Yellow Kid di R.F. Outcault nel
giornale "New York World". Fino alla prima guerra mondiale il
f. si
avvale di autori raffinati e disegnatori di alto prestigio sia dal punto di
vista grafico che pittorico; con la sua diffusione a livello di massa, la
nascita delle "strisce" che compaiono quotidianamente sui giornali e il
reclutamento di disegnatori di varia formazione, il livello artistico del
f. scade nel periodo fra le due guerre, con l'eccezione di nomi
prestigiosi come Al Capp autore di
Li'l Abner e Walt Disney ideatore di
Topolino. È in questo periodo che nasce il
f. d'avventura,
di fantascienza, western e poliziesco, nel cui genere spicca la
personalità di C. Gould. Nel 1950 nasce il
f. americano
Peanuts di C.M. Schulz, seguito nel 1970 dalla produzione fumettistica
underground. In Europa il
f. si diffonde con un certo ritardo;
trova però ampi spazi di rinnovamento (l'Italia è in percentuale
il Paese dove il
f. è maggiormente letto) e soprattutto bravi
disegnatori e notevoli soggettisti, in grado di equilibrare la diffusa
produzione di sottogeneri privi di qualità. Tra i migliori
f.
vanno ricordati:
Corto Maltese di H. Pratt,
Valentina di G.
Crepax,
Cipputi di Altan,
I frustrati di C. Brétecher,
Andy Capp di R. Smythe,
Tex Willer di Bonelli. Attenzione
particolare merita infine il francese Moebius disegnatore di tavole dove la
storia si perde in stravaganti fantasie.