Parco nazionale del Giappone situato attorno alle pendici del Fujiyama, un
vulcano oggi spento che un tempo fu causa di tremendi cataclismi. Attorno al
cono della montagna i fianchi sono nudi, senza vegetazione, e i Giapponesi lo
spiegano con una dura leggenda: molti secoli fa, quando le pareti del monte
erano ricoperte di millenarie foreste di abeti, una giovane principessa che
saliva verso la cima si punse un dito con un ago di pino; allora il potente
signore che era il padre della principessa fece distruggere i boschi per
vendicare l'offesa. Corsi d'acqua e laghetti movimentano il paesaggio che fa
corona al Fujiyama: qua e là scaturiscono sorgenti minerali o scorrono
mille cascatelle; in quella zona dove gli alberi non sono, per la verità,
molto fitti vivono moltissimi animali in libertà che la gente si guarda
bene dal molestare: numerosi, fra gli altri, sono i daini e i cervi. In certe
vallette, poi, sorgono piccoli templi, sedi del culto scintoista. Il parco
è un posto che richiama con ritmo sempre più crescente i turisti
che amano riprendere da vicino il gigante addormentato, il
kami
(divinità) sulla cui cima non possono arrivare nemmeno gli uccelli, come
dice un'antica poesia giapponese.