Elemento chimico di numero atomico 87 e peso atomico convenzionale 223 (peso
dell'isotopo più stabile conosciuto, dato che non ne presenta di
assolutamente stabili) e simbolo
Fr. Nella tavola periodica degli
elementi si colloca fra i
metalli alcalini (cioè nel gruppo I,
sottogruppo A) fra i quali è il più pesante; è quindi
l'omologo superiore del cesio. Fu scoperto nel 1939 da Margherita Perey presso
l'istituto Curie di Parigi e chiamato
f. in onore della Francia. La sua
esistenza era già stata predetta da Mendeleev, in base alle
proprietà periodiche degli elementi; egli lo aveva chiamato
ekacesio, cioè elemento che viene dopo il cesio. Si tratta di un
elemento che non presenta isotopi stabili e che non ha alcun interesse
industriale; ha però una notevole importanza teorica e negli studi sulla
struttura della materia. ║
Stato naturale e preparazione: la Perey
trovò il
f. in minima quantità nei prodotti di decadimento
dell'uranio-235 (l'isotopo dell'uranio che subisce la fissione spontanea) detto
anche
attinio-uranio. Esso presenta la seguente catena di reazioni di
decadimento spontaneo:

giungendo all'attinio-227. Il primo stadio della catena
è un decadimento in alfa, molto lento perché ha un periodo (tempo
nel quale una certa massa di un isotopo si trasforma per metà per effetto
del decadimento radioattivo) di 7,1·10
8 anni; segue un
decadimento in beta molto veloce (periodo di 25 ore) a dare protoattinio-231.
Questo poi decade di nuovo in alfa (periodo di 3,2·10
4 anni) a
dare attinio-227 il quale può decadere per due vie: la maggior parte
(98,8%) in beta a torio-227 e la minor parte (1,2%) in alfa a Fr-223; in
entrambi i casi il periodo è di 21,8 anni. La biforcazione si può
quindi scrivere:

Sia il Th-227 che il Fr-223
decadono poi ulteriormente, dando entrambi Ra-223; il primo quindi decade in
alfa mentre il secondo decade in beta con un periodo di 21 minuti. Il Ra-223
decade poi con una serie di passaggi molto rapidi fino a giungere al Pb-207 che
è stabile. Questa serie di decadimento dello U-235 è detta anche
serie 4n +
3 oppure
dell'attinio; per questo motivo il
Fr-223 viene anche detto
attinio-K. Anche nella serie di decadimento
4n +
1 o
del nettunio artificiale, che parte da Np-237 e
giunge infine al Bi-209 si forma un isotopo del
f.: l'isotopo 223 Fr per
effetto della reazione:

a sua
volta il Fr-221 decade in alfa a dare At-217 con un periodo di 4,8 minuti. Oltre
ai due isotopi del
f. citati ne sono anche stati preparati degli altri
per via sintetica; citiamo il 211, il 212, il 218, il 219, il 220 ed il 222.
Tutti questi sono meno stabili del Fr-223 che è l'unico che esiste in
natura. Appare ragionevole supporre che anche in futuro non si potranno
sintetizzare isotopi del
f. più stabili del Fr-223 che però
ha il breve periodo di 21 minuti già visto, il più breve fra tutti
gli isotopi più stabili degli elementi con numero atomico inferiore a
102; il
f. è quindi il terzo elemento in ordine di
instabilità fra tutti quelli della tavola periodica, naturali e
sintetici. La sua quantità esistente in natura è quindi minima:
esso costituisce circa l'1,3·10
-21% della crosta terrestre nella
quale è il secondo elemento per ordine di rarità (dopo l'astato)
fra quelli ritrovati in natura. La sua quantità complessiva nella crosta
terrestre è stimata dell'ordine di alcune decine di grammi. Per la sua
preparazione si possono lavorare gli elementi esausti di combustibile nucleare
nei quali si trova il Fr-223 in piccola concentrazione; esso può venir
recuperato per frazionamento chimico a mezzo di precipitazioni selettive oppure
per cromatografia su resine scambiatrici di ioni. ║
Proprietà: ben poco si sa sulle proprietà del
f.,
data la sua rarità e la sua bassa stabilità; molte informazioni si
possono avere applicando dei ragionamenti di estrapolazione in base alle
caratteristiche degli altri elementi alcalini. Le poche proprietà
misurate si accordano però bene con i dati estrapolati. Il punto di
fusione viene collocato fra 2 e 2,5. Il suo comportamento chimico è
quello tipico dei metalli alcalini; lo ione Fr ha un raggio di 1,76 Å, il
più alto di ogni possibile catione, ed ha pure il più alto
equivalente elettrochimico di ogni elemento. La sua elettronegatività
nella scala Pauling è 0,7 pari a quella del cesio e la minima conosciuta
per un elemento. I suoi sali sono in generale molto solubili. ║
Usi: il
f. non trova alcuna applicazione al di fuori degli studi
avanzati sulle proprietà della materia. Anche in futuro non si può
prevederne una qualsiasi applicazione significativa, data la scarsissima
stabilità di tutti i suoi isotopi.