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Fosgene.

Composto chimico di formula COCl2, detto anche cloruro di carbonile od ossicloruro di carbonio. Ha peso molecolare 98,92, e si presenta in condizioni ambiente come un gas che ha una densità 3,5 volte superiore a quella dell'aria; è incolore e dotato di un caratteristico odore irritante. È molto tossico, anche ad effetto ritardato, e fu impiegato come aggressivo chimico nella prima guerra mondiale. Bolle a 8,2 °C sotto una pressione di 756 mm Hg, e solidifica a -104 °C. È pochissimo solubile in acqua. Si può ottenere in laboratorio per trattamento di tetracloruro di carbonio con acido solforico fumante. Si sviluppa f. gassoso e si forma il bicloruro dell'acido pirosolforico, secondo la reazione:

CCl4 + 2 SO3 → COCl2 + S2O5Cl2

avendo indicato nella reazione al posto dell'oleum l'anidride solforica che vi è sciolta. Industrialmente si ottiene con il processo Paternò da ossido di carbonio CO e cloro gassoso, usando come catalizzatore del carbone attivo; si lavora a circa 200 °C con buone rese. La stessa reazione è catalizzata anche dalla luce; il f. fu infatti scoperto dal Davy in una miscela di CO e Cl2, esposta per un certo tempo alla luce. Si può considerare chimicamente il cloruro dell'acido carbonico, come appare dalle seguenti formule di struttura:

Foruncol00.png

Con acqua infatti dà origine all'acido carbonico (o suoi sali) e ad acido cloridrico. Anche le altre sue proprietà chimiche sono quelle caratteristiche dei cloruri acilici. Infatti con gli alcoli dà clorocarbonati o carbonati neutri, secondo le condizioni; con i fenoli reagisce in modo simile: con i mercaptani dà i tioclorocarbonati o eteri ditiocarbonici. Una sua importante reazione è quella con gli acidi carbossilici: si ha sostituzione del gruppo -OH con un cloro, accompagnata da sviluppo di anidride carbonica e formazione di acido cloridrico. La reazione è la seguente:

Foruncol01.png

in cui si è indicato come solito con R– un radicale alchilico. Per questa sua caratteristica il f. è spesso impiegato come agente alogenante per la trasformazione di acidi organici nei loro cloruri, in sostituzione dei cloruri di metalloidi. Con l'ammoniaca e le ammine primarie e secondarie della serie alifatica si ha formazione di urea (ovvero ammid) più o meno sostituita. Con i sali di ammonio forma l'acido clorocarbammico COClNH2, od i suoi sali. Il f. è molto noto per l'uso micidiale che ne fu fatto nelle prima guerra mondiale come gas tossico ad azione soffocante ritardata. Non fu comunque usato molto a lungo in quanto esso è facilmente trattenuto dal carbone attivo, onde basta una semplice maschera filtro per una protezione efficace. Oggi è prodotto su scala industriale come intermedio per la fabbricazione di altri importanti prodotti chimici, fra i quali sono vari coloranti, solventi, prodotti farmaceutici e materie plastiche. Per il riconoscimento della presenza di f. in un ambiente si usa una cartina imbevuta di una soluzione in alcool etilico di fenilammina e amminobenzaldeide, che in presenza di f. si colora in giallo.