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Forza.

Robustezza, vigore fisico. ║ Causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo o di produrre deformazioni in esso o nei vincoli che ne impediscano il moto. ● Fis. - La f. è una grandezza vettoriale, in quanto gli elementi che la determinano e caratterizzano sono il punto di applicazione (da cui cioè l'azione diretta di una f. si trasmette all'intero corpo), l'intensità, la direzione e il verso.
Il concetto di forza applicato alla meccanica

Tali elementi sono rappresentati in un vettore mediante, rispettivamente, il modulo (cioè il valore numerico assoluto), la direzione della retta stessa, l'orientamento della freccia. Per la determinazione, ad esempio, della composizione o scomposizione di f., del momento di una di esse, di una coppia, di un campo, ecc., sono dunque valide tutte le regole del calcolo vettoriale (V. VETTORIALE, CALCOLO). L'unità di misura della f. nel Sistema Internazionale è il Newton (V.), nel sistema C.G.S. la dina (V.), pari a 10-5 N, nel sistema pratico il chilogrammo-peso. La prima definizione moderna del concetto di f. si deve a Keplero, per il quale essa era una relazione matematica supposta come esistente in un sistema fisico dato. Newton proseguì su questa strada e, all'interno della teoria della gravitazione universale, definì la f. come causa dell'accelerazione dei corpi i cui effetti sono avvertiti da questi anche a distanza e nel vuoto. All'inizio del XX sec. tutte le f. conosciute erano riconducibili tipologicamente a due categorie generali: la f. gravitazionale (V. GRAVITAZIONE) e la f. elettromagnetica, avendo Maxwell dimostrato che quella magnetica e quella elettrica erano aspetti diversi di un'unica f. Il progresso scientifico portò alla scoperta di due nuove f.: la nucleare debole, responsabile dei fenomeni di radioattività, e la nucleare forte, cui si ascrive il legame che unisce protoni e neutroni (nucleoni) all'interno del nucleo atomico. In relazione all'intensità, le f. elettromagnetiche si collocano fra la nucleare debole e quella forte. Attraverso il concetto di f. di scambio, i fisici hanno elaborato una teoria che definisce in tal senso sia la f. elettromagnetica, sia quella nucleare debole, riconoscendole così come aspetti differenti di un'unica f. detta elettrodebole. La scienza fisica appare, dunque, procedere nella ricerca di una teoria unitaria che riesca ad evincere il carattere unico del fenomeno di cui le varie f. sarebbero la manifestazione. ║ F. assoluta: in un sistema di riferimento inerziale, è espressa dalla relazione fondamentale della dinamica F.= ma, dove m sia la massa di un corpo ed a l'accelerazione ad esso impressa. ║ F. centrali: sono applicate ad un oggetto materiale mobile in modo tale che la retta di applicazione passi sempre per un punto fisso C. Di natura posizionale, esse si distinguono in attrattive e repulsive, in relazione al verso secondo il quale sono orientate: rispettivamente dal punto di applicazione P a C o in senso opposto. Di questo tipo è, per esempio, la f. di gravitazione esercitata dal Sole sulla Terra, con centro nel centro della Terra. Se si assume il punto C come origine di un sistema di coordinate, è possibile descrivere analiticamente il moto del mobile in esame come una curva piana, con velocità areolare costante, e anche stabilire, in funzione di un punto sulla traiettoria, il valore della f. centrale cui il mobile stesso è sottoposto. ║ F. centripeta: di tipo centrale, l'azione di questa f. tende a curvare la traiettoria di un corpo che invece, in sua assenza e per il principio di inerzia, avrebbe mantenuto un moto rettilineo uniforme. Essa è definibile come il prodotto della massa di un corpo, moltiplicata per la sua accelerazione centripeta. ║ F. centrifuga: si intende con questo termine 1) la f. di trascinamento inerente ad un moto di trascinamento rotatorio uniforme; da essa dipende il metodo della centrifugazione (V.) finalizzato alla separazione di particelle solide in sospensione da un liquido. 2) Assumendo il moto di un corpo secondo una traiettoria fissa, e prestabilita mediante dispositivi vincolari (ad esempio binari), è centrifuga la componente della f. esercitata dal corpo sul vincolo che assecondi la normale principale esterna alla traiettoria. Essa è uguale e contraria alla f. esercitata dal vincolo sul corpo medesimo (centripeta). ║ F. coercitiva: intensità del campo magnetico cui è necessario sottoporre un corpo perché ne risulti annullato il magnetismo residuo dovuto all'isteresi magnetica (V.). Nella curva di magnetizzazione la f. coercitiva è rappresentata dalla porzione in ascissa compreso fra l'origine degli assi e la curva. ║ F. conservativa: tipo di f. posizionale che determina un campo detto a sua volta conservativo. Al suo interno, infatti, il lavoro necessario a spostare un corpo da un punto A ad un punto B non viene disperso in calore né trasformato in altre forme di energia, ma accumulato come energia meccanica potenziale dal corpo stesso che, non appena riposizionato al punto di partenza, torna ad averne integrale possesso. Sono di tipo conservativo, tutte le f. costanti (indipendenti cioè sia dalla posizione del punto di applicazione, sia dalla velocità di tale punto, sia dal tempo), il peso, la f. gravitazionale, le f. elastiche, ecc. ║ F. d'inerzia: di tipo fittizio, cioè non effettiva, viene comunemente definita come prodotto della massa di un corpo in movimento per l'inverso della sua accelerazione (V. INERZIA). ║ F. posizionale: che dipende solo dalla posizione del suo punto di applicazione. ║ F. elettromotrice: in elettrologia si indica con questo termine, in realtà improprio, la causa del passaggio di corrente elettrica in un circuito. Essa infatti non ha le dimensioni di una f., ma di una differenza di potenziale ed è misurabile a circuito aperto ai morsetti di un generatore. Corrisponde al rapporto, a circuito chiuso, fra potenza elettrica totale del generatore e intensità della corrente.