Nome di alcuni mammiferi, dell'ordine degli xenartrimirmecofagidi che si nutrono
di formiche. Il
f. comune ha le dimensioni di una volpe, il muso
allungato a tubo, coda lunga e pelosa, corpo coperto di lunghi e folti peli. Ha
la lingua molto lunga, atta a invischiare le formiche e gli unghioni delle zampe
assai forti per scavare il terreno. Il
f. maggiore, comune nell'America
meridionale e nel Paraguay, misura, coda compresa, circa 2,50 m di lunghezza ed
ha il corpo e le zampe posteriori simili a quelle di un piccolo orso. Ha le
unghie lunghe circa 7 cm, e il colore del pelo è quasi sempre grigio con
strisce longitudinali, nere e biancastre. Il
f. tridattilo vive anch'esso
nell'America e, a differenza del
f. maggiore, ha la coda prensile e nuda,
corpo piccolo, color bianco giallastro; il muso, la coda e parte del dorso sono
neri. Abile arrampicatore, va a caccia di formiche sugli alberi. Il
f.
didattilo è il più piccolo ed ha le stesse caratteristiche
somatiche e le stesse abitudini del
f. tridattilo. Il
f. vive di
solito nelle pianure erbose e nelle zone desertiche, e compie la sua caccia
introducendo la lingua, lunga circa 50 cm e spalmata di un'abbondante saliva
viscida, nei formicai nei quali produce dei buchi a colpi di unghie. Le formiche
escono per difendere la loro casa e rimangono invischiate a centinaia nella
lingua del
f. che, dopo averle ingoiate, ricomincia la manovra. Gli
indigeni cacciano i
f. per mangiarne la carne e usarne la
pelliccia.