Econ. - Termine, derivato dal nome di H. Ford che per primo applicò tale
concezione, indicante il rapporto esistente tra riassetto dei processi
lavorativi e trattamento retributivo. Ad un incremento di produttività,
ottenuto con una ristrutturazione dei cicli lavorativi, corrisponde un
incremento dei salari e, insieme, dei profitti. La maggior disponibilità
di denaro comporta una maggiore domanda di beni di consumo, cui corrisponde, in
un circolo virtuoso, un ulteriore aumento di produzione.