(in croato
Rijeka). Città (167.960 ab.) e porto della Croazia, in
fondo al Quarnero, ai piedi di brulli rilievi calcarei che scendono ripidi al
mare. La città sorge sulle due rive del fiume Rjecina, estendendosi lungo
il litorale adriatico.
F. è il maggior porto croato. Vi hanno sede
industrie navali, meccaniche, del legno, conciarie, chimiche e del tabacco.
Centrale idroelettrica. ● St. - Fondata dai Veneziani sul luogo
dell'antica
Tarsatica, appartenne ai vescovi di Pola, ai conti di Duino
ed alla Casa d'Austria (1466). Nel 1779 fu annessa all'Ungheria, di cui divenne
il principale porto. Dopo la prima guerra mondiale fu contesa tra Italia e
Jugoslavia. Fu assegnata all'Italia dal trattato di Roma del 1924, ma dopo la
seconda guerra mondiale, nel 1947, fu riunita alla Jugoslavia in esecuzione del
trattato di Parigi. Fece parte della Repubblica federata jugoslava di Croazia, e
rimase a quest'ultima quando questa si dichiarò indipendente nel 1991.
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Questione di F.: ebbe origine dalla mancata annessione della
città al territorio italiano, dopo la fine della prima guerra mondiale.
Nel 1919 Gabriele D'Annunzio occupò
F. con un corpo di volontari,
provocando la reazione delle potenze interalleate. Nel 1920 il trattato di
Rapallo proclamò la città Stato libero. Nel 1921 si giunse alle
elezioni ed alla vittoria degli autonomisti di Zanella. Nel 1924 si ebbe una
annessione italiana di fatto riconosciuta, poi, dal governo jugoslavo.