Arch. - Apertura a tutto spessore in un muro, operata per permettere l'accesso
della luce. Può essere composta da uno, due o più elementi detti
luci (monofora, bifora, trifora, polifora). I due lati verticali della
f. sono chiamati
stipiti: su di essi si appoggia il lato
orizzontale superiore, atto a reggere il peso del muro soprastante; esso
è detto
architrave. Gli stipiti appoggiano sulla linea del lato
orizzontale inferiore, detto
parapetto o
davanzale. La
f.,
poi, si completa con gli infissi di chiusura ed apertura: persiane; sportelli a
vetro; impennate apposte esternamente; scuri, ecc. ● Geol. -
F.
tettonica: squarcio corrispondente a una lacerazione o discontinuità
di una falda di ricoprimento, attraverso cui affiora il substrato. ●
Giorn. - Notizia breve, spesso incorniciata e impaginata all'interno di un altro
articolo. ● Encicl. - La
f. è variamente decorata, a seconda
delle epoche, degli stili e delle costruzioni di cui è parte. Nel modo
architravato, la decorazione più antica consiste nella posizione in
evidenza dell'architrave. Nell'architettura classica, all'arco è
sovrapposta una cimasa, spesso decorata e talora sorretta da mensole. La massima
ricchezza decorativa si ha nella
f. a tabernacolo, in cui la luce appare
al centro di una vera e propria costruzione architettonica. Il carattere
stilistico delle varie epoche si manifesta anche nella distribuzione ritmica od
aritmica del numero delle
f. Nel Rinascimento si rispetta la simmetria;
un numero pari di
f., infatti, è ordinato ai lati della
f.
centrale. Nel Medioevo si tende, invece, ad una disposizione asimmetrica,
variando le forme e le dimensioni delle varie
f. Dalle primitive forme,
rettangolari o, più raramente, trapezoidali, si passa, nel periodo
gotico, a forme più slanciate e polifore, caratterizzate dalla presenza
di archetti, ornati da trilobi e terminanti a cuspide. Nel Cinquecento, la
f. raggiunge, sull'esempio dell'antichità, un'elegante
semplicità di struttura. Nel periodo barocco, la decorazione della
f. assume movimento dalla contrapposizione di elementi lineari con altri,
per lo più riccamente decorati. Attualmente anche la
f. risente
della generale tendenza alla semplificazione, che si manifesta in tutta
l'architettura. Scompaiono, o si riducono al minimo, le decorazioni. Sulla
facciata liscia la
f., perso ogni valore plastico, ne assume uno
volumetrico, come vuoto in contrapposizione al pieno costante, ed uno cromatico,
come zona scura contrapposta al chiaro dell'intonaco. • Inf. - Nelle
interfacce grafiche, area circoscritta dello schermo in cui sono ingranditi
particolari di immagini altrimenti non visibili o sono racchiusi i comandi,
anche iconici, per gestire i programmi. È tipica dell'ambiente Windows.
Nei programmi sofisticati le finestre possono essere aperte, chiuse, spostate,
ridimensionate; è possibile aprire più finestre, persino l'una
dentro l'altra. ║ F. attiva: in una interfaccia grafica a più f.,
quella entro cui si sta lavorando. ║ F. di dialogo: in una interfaccia
grafica, f. temporanea che fornisce informazioni sull'uso specifico di comandi o
di applicazioni e che sollecita una risposta da parte dell'utente. ║ F.
inattiva (o. di background): in una interfaccia grafica a f., qualsiasi f.
diversa da quella entro cui si sta lavorando.