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Fibra.

Complessione: costituzione fisica. ● Bot. - Cellula allungata, fusiforme, con parete ispessita e scarsi poro-canali. A differenziazione avvenuta, le f. muoiono. Le f. sono, di norma, raggruppate nei cosiddetti cordoni fibrosi, che percorrono in direzione longitudinale l'organo nel quale si trovano. Le f. si rinvengono nella corteccia primaria della radice e del fusto ed accompagnano i fasci vascolari di tutti gli organi, impartendo loro la necessaria rigidità. Sono frequenti nel legno secondario e nella corteccia secondaria; in certe specie si formano anche nel periciclo. Le f. corticali di parecchie specie forniscono materia tessile. ● Eban. - La struttura del legno: legno a f. dolce. ● Istol. - Struttura microscopica o submicroscopica, di forma allungata. Alcune f. sono cellule o complessi cellulari, altre sono prolungamento di cellule, altre ancora sono prodotto dell'attività cellulare, ma risiedono fuori delle cellule. ║ F. pallide di Remak: f. scoperte da Remak nel 1837 nel simpatico dei vertebrati, uccelli esclusi. Sono neuriti di cellule del cordone simpatico e dei gangli periferici, di struttura fibrillare e con frequenti anastomosi. ● Costr. - Ognuna delle strisce elementari in cui può pensarsi suddivisa una trave: in ogni sua sezione trasversale, tutti i punti di una striscia sono ugualmente sollecitati. ● Ind. - Cartone preparato da paste di cellulosa pergamenizzate. Viene utilizzato per preparare valigie, casse, ecc. ● Ind. tess. - F. tessili: prodotti che per loro caratteristiche intrinseche sono adatti ad essere filati, cioè ad essere ridotti in fili adatti alla confezione di tessuti, maglie, corde e manufatti analoghi. La classificazione in uso per le f. tessili si basa sulla loro origine; si distinguono così f. tessili naturali, artificiali e sintetiche. Le f. naturali sono distinte ulteriormente in vegetali e animali. ║ F. tessili vegetali: sono le f. naturali che hanno una provenienza vegetale: il loro costituente principale è la cellulosa. Generalmente questa è associata alle cosiddette sostanze incrostanti (emicellulose, pentosani, resine, lignina, sostanze cerose, pectina, sostanze coloranti, ecc.) che vanno eliminate con particolari processi quali la macerazione: si hanno però anche delle f. costituite da cellulosa praticamente pura (cotone, canapa, lino, ecc.). Le f. tessili vegetali sono numerosissime, benché solo poche siano di uso esteso; è abitudine classificarle secondo la parte della pianta da cui si ricavano. Si parla così di f. dei semi (cotone, sete vegetali, kapok, ecc.), f. del frutto (cocco, tifa, ecc.), f. del fusto (canapa, lino, juta, ginestra, ortica, ibisco, ramié, sunn, tiglio, ecc.) e f. fogliari (rafia, sparto, aloe, sisal, ananas, canapa di Manila, ecc.). ║ F. tessili animali: sono essenzialmente la lana e la seta. ║ F. tessili artificiali: sono quelle ottenute a partire da proteine esistenti in natura o comunque da sostanze macromolecolari naturali (soprattutto cellulosa) eventualmente modificate che sono solubilizzate con trattamenti opportuni indi estruse attraverso una filiera a dare un filo che può essere usato come f. naturale. Le f. artificiali costituiscono in Italia attualmente oltre il 50% delle f. non naturali prodotte; sono essenzialmente derivate dalla cellulosa. Fra esse le più importanti sono il raion (o rayon) e il lanital (poi merinova). ║ F. tessili sintetiche: a differenza di quelle artificiali non sono prodotte da macromolecole già presenti in natura, ma da monomeri semplici (appositamente preparati per policondensazione o polimerizzazione). Il loro numero è molto grande (ne sono create continuamente delle nuove). Come prodotti di partenza per tutte queste f. si usano il petrolio (e derivati), il carbone, l'ammoniaca, il benzolo, ecc.; spesso addirittura s'impiegano sottoprodotti di altre lavorazioni. Le principali f. sintetiche si possono suddividere, secondo la loro natura in: a) F. poliammidiche: si ottengono per policondensazione di un acido bicarbossilico ed una diammina oppure di un lattame. Fra queste - che sono le più importanti - la più nota e diffusa è il nailon (o nylon) di cui esistono vari tipi. b) F. poliacriliche: sono prodotte a partire dall'acrilonitrile per polimerizzazione o più spesso, per copolimerizzazione con piccole quantità di altri monomeri. c) F. poliesteri: sono quelle ottenute per policondensazione di un glicole con un acido bicarbossilico. Una f. di questa classe è il terilene (detto in Italia terital) che è un tereftalato di polietilenglicole, ottenuto per policondensazione di glicol etilenico e acido tereftalico. Queste f. hanno però il difetto di non resistere all'azione degli alcali forti, dai quali vengono saponificate. Le f. poliesteri sono molto impiegate per la fabbricazione dei tessuti ingualcibili (in mischia colla lana) o di tessuti che non richiedono stiratura dopo il lavaggio (i cosiddetti lava e indossa ovvero wash and wear). d) F. poliviniliche: sono quelle ottenute per polimerizzazione di composti vinilici; a rigore si dovrebbero comprendere in questa classe anche le poliacriliche, le quali però hanno un'importanza tale da meritare di essere distinte. A questa classe appartengono il vinion (con acetato di vinile) e il saran (con il cloruro di vinilidene). Caratteristiche di queste f. sono un'alta resistenza all'invecchiamento ed alla luce solare, un'elevata resistenza, un'ottima resistenza agli agenti chimici ed un grande potere coibente. e) F. polietileniche: sono costituite da polietilene ottenuto polimerizzando ad alta o bassa pressione l'etilene. f) F. polipropileniche: sono ottenute polimerizzando il propilene a polipropilene isotattico, ad opportuno peso molecolare, mediante polimerizzazione stereospecifica col metodo che valse il premio Nobel a Giulio Natta. Queste f. hanno ottime caratteristiche meccaniche, sono facilmente lavabili, irrestringibili, molto leggere e tipicamente antimacchia. g) F. elastiche: sono quelle f. che possono sopportare degli allungamenti elevatissimi (anche del 300÷500%) senza che si produca in esse una sensibile deformazione permanente. Sono usate per la fabbricazione di tutti quegli indumenti (guaine, busti, calze, fasce elastiche, giarrettiere, costumi da bagno, ecc.) che devono rimanere strettamente aderenti al corpo.