Delle Fiandre. ║ Per estens. - Dei Paesi Bassi. ║ Abitante delle
Fiandre. ║ I
f.: i pittori delle Fiandre. ● Arte - Fiorita
nelle Fiandre e nelle altre regioni dei Paesi Bassi e dell'attuale Belgio con
caratteristiche storiche e stilistiche ben definite, specialmente per quanto
riguarda la pittura dal XV al XVII sec. Questa ha le sue origini verso la
metà del XIV sec. per il confluire di esperienze del gotico francese e
d'influssi senesi sul fondo del vivace naturalismo locale, ma soltanto nel
secolo seguente, con J. van Eyck, la pittura
f. si afferma nei suoi
caratteri essenziali: il senso concreto della vita e delle cose, religiosamente
osservate e amorevolmente tradotte, in cui si esprimono insieme il mondo poetico
della fantasia e il severo rigore della ricerca psicologica.
Nell'oggettività
f. s'innervano la severità morale e la
luminosità di D. Bouts, l'ardente passionalità di H. van der Goes,
l'influsso italiano attinto alla corte di Urbino da Giusto di Gand, il gusto per
la ritrattistica di H. Memling, che fondò a Bruges una scuola
attivissima, mentre dall'Olanda arrivano le rivelazioni fantastiche di H. Bosch
e la mordente realtà nuova di P. Bruegel, che già indica una
rottura dei tempi. Dopo il trionfo del manierismo tosco-romano e veneto, un
nuovo periodo si apre con la visione pittorica sensuale ed opulenta di P. P.
Rubens, a cui fece seguito una vastissima scuola nella quale emersero A. Van
Dyck, splendido ritrattista, F. Snyders e J. Jordaens. Nel XVII sec. sono sempre
più numerosi i ritrattisti. La prima fioritura dell'architettura
f. si ha nella regione mosana di Liegi, a contatto con l'arte renana,
mentre nella regione della Schelda predomina la penetrazione francese
(cattedrale di Tournai, XII sec.). L'architettura si fa unitaria col diffondersi
del gotico (Notre-Dame di Audenarde, 1234; Notre-Dame di Bruges) che si protrae
fino al 1500. Un rinnovamento vero e proprio avviene solo nel XVII sec. quando
sorgono le chiese dei Gesuiti a Bruxelles, Malines (J. Francquart) Anversa, e
quella di S. Walburga a Bruges (P. Huyssens). Buoni architetti furono Neufforge
e Dewez; l'interesse per le audaci innovazioni tecniche del Beyaert e del Balat
nell' 800, fu accolto, sul finire del secolo, dai rappresentanti dello
Jugendstil. Nella scultura, alla cruda drammaticità delle opere
più antiche si sovrappongono, nel 1200, delicatezze francesi, soprattutto
in Fiandra e in Vallonia, e, nel secolo successivo, accenti renani nelle regioni
della Mosa. Scultori notevoli furono nel XIV sec. C. Sluter e van Rattem.
L'influsso del Rinascimento si risolve in una sovrapposizione di elementi
decorativi e di vaghi apporti di gusto italiano in scultori come Blondeel, J.
Mone, C. Floris; nel 1600 si diffonde ovunque la foga esuberante di Rubens e del
Bernini, a cui guardano, a Bruxelles, F. Duquesnoy, attivo anche a Roma, A.
Quellin il Vecchio, ecc. Di scarso interesse è la scultura del XVIII
sec., caratterizzata da esperienze francesi, e soprattutto quella neoclassica.
Fra gli scultori del XX sec. vanno ricordati G. Minne e R. Wouters.