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Ferrovìa.

Nome generico con il quale si designa l'insieme degli impianti e dei mezzi meccanici impiegati da un'azienda che ha per scopo l'effettuazione di trasporti ferroviari di persone e di merci. ║ Classificazione delle f.: tecnicamente si suddividono in principali e comprendono quelle linee percorse da treni pesanti ad alta velocità e secondarie, linee a traffico ridotto percorse da convogli più leggeri a velocità relativamente ridotte. Naturalmente le linee che devono assicurare le comunicazione fra diverse regioni di uno Stato o fra Stati confinanti apparterranno al primo tipo, mentre i collegamenti fra località di secondaria importanza verranno effettuati con linee del secondo tipo. Secondo il tracciato possiamo distinguere: f. di montagna, che raggiungono pendenze comprese fra il 10% ed il 35%, con curve di raggio superiore a 500 m; e f. di pianura, che hanno pendenza inferiore al 10% e raggio minimo delle curve eguale a 600 m. Secondo lo scartamento (distanza tra le superfici interne dei funghi delle rotaie) le f. possono suddividersi in: f. a scartamento normale, quando il loro scartamento è quello adottato dalla Convenzione di Berna, cioè da 1,435 m a 1,465 m; f. a scartamento ridotto, e sono le linee aventi scartamento inferiore a 1,435 m. Alcuni Paesi non aderirono alla Convenzione di Berna stipulata alla fine del secolo scorso: fra questi la Spagna (scartamento 1,736 m), la Russia (scartamento, 1,520 m) e l'India (scartamento 1,676 m). Lo scartamento ridotto, pur consentendo velocità limitate, ha il vantaggio di richiedere un costo di costruzione molto minore. Secondo il numero dei binari abbiamo: f. a semplice binario, che hanno un solo binario di percorrenza per i due sensi di marcia; f. a doppio binario, che hanno un binario per i treni diretti in un senso ed un altro per i treni diretti in senso contrario. In tutti i paesi, eccettuata la Germania, i treni viaggiano a sinistra. Inoltre, in Italia, i treni diretti dal Nord al Sud o dall'Ovest all'Est hanno un numero dispari, mentre i treni diretti da Sud a Nord o da Est a Ovest hanno un numero pari. Secondo l'aderenza possiamo suddividerle in: f. ad aderenza naturale, ovvero quelle senza mezzi particolari di aderenza (sono la quasi totalità); f. ad aderenza artificiale, chiamate anche f. a dentiera, usate sulle linee a fortissima pendenza. Le linee ferroviarie possono anche essere classificate legalmente in: f. pubbliche, destinate al trasporto di persone e merci con pubblico servizio, e private, costruite cioè da un privato o da una società al fine di esercitare, temporaneamente o permanentemente, un'attività commerciale, industriale o per uso suo proprio. Dette f. si suddividono in: f. di prima categoria, quando passano esclusivamente su terreni di proprietà del costruttore e f. di seconda categoria, quando passano su proprietà altrui. ● St. - Resti di guide in bronzo, rinvenute tra le rovine di Palmira in Egitto, testimoniano che già al tempo della costruzione delle piramidi (2600 a.C. circa) venivano impiegate rotaie di bronzo. Presso i Romani furono in uso filari di pietra dura. Le rotaie di legno comparvero probabilmente verso la metà del 1500 e solo verso la metà del 1700 vennero rivestite di lamiera. Nello stesso periodo, evidentemente, le ruote vennero munite di cerchioni. Le rotaie metalliche furono introdotte nel 1738 in Gran Bretagna. Verso la fine del XVIII sec. le "strade ferrate" si svilupparono non solo ad uso industriale, ma anche civile. All'inizio dell'800 i due costruttori inglesi Vivian e Trevithick lavorarono al progetto di una macchina a vapore capace di correre sulle rotaie, ma il primo modello di locomotiva, costruita da Trevithick, a causa dell'eccessivo peso, provocò la rottura delle rotaie. La realizzazione della locomotiva a vapore fu opera di George Stephenson (1825). L'inventore inglese mise a punto una macchina che nel giro di pochi anni consentì d'instaurare regolari servizi fra città importanti (la linea Liverpool-Manchester fu realizzata nel 1826 -1830). In questo periodo venne inoltre stabilita la distanza fra binario e binario con la misura standard di 8,5 pollici, corrispondenti a 1,435 m, ancor oggi in uso nella stragrande maggioranza delle nazioni. L'eccellente funzionamento della locomotiva di Stephenson e la sua evidente economicità, rispetto ai mezzi di trasporto tradizionali, oltre alla maggiore velocità, spinsero tutti i paesi a costruire reti di comunicazioni ferroviarie. In Italia il 3 ottobre 1839 avvenne l'inaugurazione della Napoli-Portici. Nel 1861 la rete ferroviaria del nostro paese raggiungeva i 2.371 km, che divennero 8.139 nel 1885. Nel frattempo erano iniziati i collegamenti con reti straniere. La costruzione di nuove linee proseguì negli anni successivi: 4.327 km di linee tra il 1886 e il 1904, 1.631 km tra il 1905 e il 1922, 946 km tra il 1922 e il 1940. Nel periodo post-bellico furono necessari lavori di ricostruzione, portati a termine verso il 1950. Nel 1978 la rete ferroviaria nazionale contava 20.038 km di linee (contro i 16.276 di dieci anni prima) di cui 9.788 km elettrificati, 7.914 non elettrificati ed il rimanente costituito da linee a scartamento ridotto e marittime. Al 31-12-1988 la rete in esercizio era di km 19.566 di cui 3.550 km di ferrovie in concessione e 10.630 km elettrificati. Il decennio 1980-90 ha visto anche la realizzazione di linee e treni passeggeri ad alta e altissima velocità (ETR 450, ETR 500, TGV, TGV Atlantique), nonché il potenziamento e ammodernamento del sistema dei trasporti.
Cartina delle principali linee ferroviarie in Italia