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Ferrari.

Società automobilistica con sede a Maranello, in provincia di Modena, costituita nel 1940 da Enzo Ferrari. Nata per la costruzione di automobili da gran turismo, si specializzò nelle vetture da corsa nel 1947, ottenendo il primo successo nel Gran premio di Roma del 25 maggio 1947. Numerose le vittorie registrate dalla Casa F. tra il '50 e il '60 (Alberto Ascari nel 1952-53, Fangio nel 1956, Hill nel 1961). Nel 1969 la F. firmò un accordo con la FIAT che assegnava alla Casa torinese (proprietaria del 50%) la gestione della produzione e della commercializzazione, e alla Casa modenese (40%) la piena autonomia nella conduzione della gestione corse. La collaborazione con la FIAT continuò e nel 1974 la direzione sportiva venne affidata a un uomo FIAT: Luca Cordero di Montezemolo. Gli anni Settanta furono legati alle figure dei piloti Clay Regazzoni e Niki Lauda, che garantirono più volte a Maranello il titolo mondiale. Dopo il ritiro di Lauda, approdò in terra emiliana Gilles Villeneuve. Iniziò un sodalizio temerario e irruento tra il canadese e la F. che si concretizzò nella vittoria di sei Gran Premi. Numerose furono le vittorie raggiunte in diverse categorie oltre alla Formula 1, con piloti ufficiali e privati e con il sostegno tecnico e finanziario della FIAT. Da annoverare fra le vittorie più importanti: 14 Campionati mondiali marche; 2 Campionati mondiali costruttori di Formula 1; 6 Coppe internazionali FIA costruttori di Formula 1; 9 vittorie alla 24 ore di Le Mans; 8 vittorie alla Mille Miglia; 93 vittorie di Gran premi di Formula 1; 9 Campionati mondiali conduttori di Formula 1. Dal 1979 la casa modenese visse un periodo critico durante il quale non conquistò nessun titolo, per riprendersi, sebbene a fasi alterne, nel 1989, anno in cui Nigel Mansell vinse in Brasile. Nella stagione 1990 la F. ritornò ai massimi livelli con Alain Prost, che vinse il Gran Premio di Francia e di Spagna, e con il britannico Mansell, che si assicurò il primo posto in Portogallo. Si rivelò invece disastrosa la stagione successiva a causa di errori tecnici e di gestione: venne licenziato Cesare Fiorio e i rapporti con Prost si fecero sempre più tesi fino ad arrivare alla rottura del contratto con il pilota francese, che fu sostituito da Ivan Capelli. Sempre nel 1992 la Casa di Maranello nominò suo nuovo presidente e amministratore delegato Luca di Montezemolo, al quale venne affidato il difficile compito di rilanciare la scuderia. La stagione 1992 fu ancora deludente: le vetture, guidate da Jean Alesi e Ivan Capelli, ottennero risultati modesti; nel luglio 1994 Berger, che dal Campionato 1993 aveva sostituito Capelli, salì sul podio ottenendo una vittoria dopo quattro anni. Le stagioni 1994 e 1995 furono avare di successi: solo la vittoria del Gran Premio del Brasile (Berger) e del Gran Premio del Canada (Alesi) sembrarono temporaneamente risollevare le sorti della Casa di Maranello, ma si trattò di episodi isolati. Nel 1996 i due piloti furono sostituiti da Eddie Irvine e Michael Schumacher, il quale ottenne il suo primo successo per la F. vincendo il Gran Premio di Barcellona. Successivamente a Irvine subentrò il pilota brasiliano Rubens Barrichello (che sarebbe rimasto con la F. fino al 2005). Dal 1999 al 2002 la F. vinse il titolo mondiale costruttori, successi ai quali si affiancarono i titoli mondiali piloti conquistati nel 2000, 2001 e 2002 da Schumacher. Nel 2003 fece il suo esordio la nuova F2003GA, dedicata a Gianni Agnelli, scomparso nel gennaio dello stesso anno. La nuova monoposto, fin dal suo debutto avvenuto nella quinta gara del Mondiale in Spagna, si dimostrò assai competitiva: Michael Schumacher ottenne la vittoria, oltre che sul circuito di Montmeló, nei GP d'Austria, del Canada, d'Italia e degli Stati Uniti; Barrichello vinse in Gran Bretagna e in Giappone. Al termine della stagione 2003 la F. si impose per il quinto anno di fila nella classifica costruttori, aggiudicandosi inoltre il titolo mondiale piloti ancora con Schumacher. Nel 2004 la scuderia del cavallino rampante confermò la sua supremazia e conquistò sia il titolo costruttori (il sesto consecutivo, un record assoluto), con cinque gare d'anticipo, sia il titolo piloti con il solito Schumacher. Le annate 2005 e 2006 videro invece il ripetuto trionfo della Renault (Mondiale costrutturi) e dello spagnolo Fernando Alonso (Mondiale piloti), mentre la F. rimase in secondo piano e il suo pilota simbolo dell'ultimo decennio, Michael Schumacher, dopo aver vinto il Gran Premio d'Italia (10 settembre 2006), annunciò il ritiro dalle competizioni al termine del campionato. In sostituzione del tedesco, per il 2007 la F. ingaggiò il finlandese Kimi Raikkonen, che andò ad affiancare il brasiliano Felipe Massa. Nel corso della stagione, la McLaren, la scuderia anglo-tedesca rivale nella corsa al primato in classifica, fu accusata di essere venuta illecitamente in possesso di informazioni confidenziali relative alla F.. La Spy-story ebbe inizialmente un esito favorevole alla scuderia d'Oltralpe, con la motivazione che non vi era prova che tali informazioni fossero state utilizzate in modo da interferire impropriamente con il campionato mondiale di Formula 1. Successivamente, tuttavia, nuove rivelazioni su uno scambio di e-mail fra il campione in carica Alonso e il pilota De la Rosa riaprirono l'inchiesta della FIA, proiettando ombre oscure sull'esito del campionato 2007. La stagione si concluse tuttavia proprio con il trionfo del cavallino: Raikkonen riuscì nel GP del Brasile a beffare il compagno di squadra Massa e, soprattutto, la giovanissima rivelazione britannica Lewis Hamilton, portando a Maranello il 15° titolo piloti e, contestualmente, il 15° titolo costruttori. Nel 2008, al termine di un campionato molto combattuto, la F. dovette inchinarsi alla McLaren e al giovane Hamilton nella classifica piloti, ma, grazie all'ottima stagione di Massa (secondo) e di Raikkonen (terzo), portò a casa il suo 16° titolo costruttori.
La Ferrari 348