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Federico.

Nome di tre imperatori. ║ F. I di Svevia detto Barbarossa (in tedesco Rotbarb): imperatore e re di Germania, figlio di un Hohenstaufen (ghibellino) e di una principessa di casa guelfa (suo padre era il duca di Svevia, Federico II, e sua madre, Giuditta, la sorella del duca di Baviera, Enrico il Superbo). Alla morte del padre, nel 1147, gli succedette nel ducato di Svevia e, nel 1152, alla morte di suo zio Corrado III, salě al trono di Germania. Rafforzň l'autorità regia contro il papato, pacificando le due fazioni, soprattutto mediante concessioni ai maggiori feudatari tedeschi. Tra l'altro, a suo cugino Enrico il Leone, capo dei guelfi, assicurò i ducati di Sassonia e di Baviera. Ristabilito il controllo reale sulla Chiesa tedesca, e riuscito in tal modo ad assicurarsi una larga autonomia dal Papato, aumentò la sua potenza, ingrandendo i propri domini personali e facendoli aumentare ai suoi più devoti collaboratori. Nel 1153 papa Eugenio III annullò le sue nozze con Adele di Vohburg; nell'ottobre dell'anno successivo, F. scese in Italia e, a Roma, fu incoronato imperatore (17 giugno 1155) da Adriano IV, il papa che aveva chiesto il suo intervento contro la minaccia normanna e contro la ribellione del popolo romano fomentata da Arnaldo da Brescia. Ma anziché attaccare il regno normanno, come aveva promesso al papa, F. preferě far ritorno in Germania per rafforzarvi la propria autorità. Nel luglio del 1156 sposò l'erede di Borgogna, Beatrice, figlia del conte Rinaldo III. Nel 1158 ritornò in Italia per riaffermare i suoi diritti sovrani (regalie) sui Comuni lombardi, in particolare su Milano. Nel novembre dello stesso anno, convocò a Roncaglia una dieta in cui emanò la Constitutio de regalibus, elaborata dai giuristi dell'università di Bologna, in cui si rivendicavano all'imperatore i pieni poteri sovrani. Con essa il diritto romano diventava il fondamento giuridico dell'impero medioevale. Nonostante questa costituzione venisse riconosciuta da tutti i partecipanti, compresi i rappresentanti dei Comuni, questi, pur riconoscendo formalmente la sovranità imperiale, non si mostrarono concretamente disposti a rinunciare alle larghe autonomie conseguite sotto i precedenti imperatori. All'opposizione dei Comuni, si aggiunse poi anche quella del papato, che non tollerava l'intromissione imperiale nelle elezioni episcopali e che aspirava alla supremazia universale. Il contrasto si accentuò dopo la scomparsa di Adriano IV e l'elezione di Alessandro III al quale F. oppose un antipapa (Vittore III, cui succedette nel 1164 Pasquale III). L'alleanza tra il pontefice e i Comuni portò nuovamente F. contro Milano, che nel 1162 fu vinta e distrutta. Nonostante questa e altre vittorie (nel 1167 fu occupata la stessa Roma), la posizione di F. andò indebolendosi per le crescenti resistenze e per gli attacchi che da varie parti venivano alla sua politica. I grandi vassalli tedeschi erano riluttanti a seguirlo nelle imprese italiane; papa Alessandro III intesseva un'abile politica diplomatica; i Comuni italiani si stringevano in leghe e nell'aprile 1167 veniva costituita, a Pontida, la Lega lombarda. F. ritornò in Italia nel 1174, ma il rifiuto di Enrico il Leone di appoggiarlo militarmente nell'impresa contro la Lega lombarda gli costò la sconfitta di Legnano (1176). Essendo divampata la rivolta anche in Germania, F. si risolse a riconoscere Alessandro III come unico papa (luglio 1177) e a concludere una tregua di sei anni con i Comuni che, nella pace di Costanza (1183) ottennero il riconoscimento delle loro autonomie cittadine. F. poté allora volgersi contro Enrico il Leone che fu dichiarato decaduto dal possesso di tutti i beni feudali ed esiliato. Con la sconfitta di Enrico veniva annientata definitivamente la potenza della casa guelfa. Negli anni successivi sopravvennero però nuove difficoltà nei rapporti col papato, dovute soprattutto al matrimonio (1184) del figlio del Barbarossa, Enrico, con Costanza d'Altavilla, erede al trono normanno. Con tale matrimonio, infatti, F. riusciva a realizzare l'antico sogno imperiale, cui si era sempre opposto il papato, di riunire la corona imperiale con quella reale di Silicia. Il nuovo conflitto col Papato sembrò trovare una soluzione di compromesso nell'impegno preso da F. (dieta di Magonza, 1186). Quest'impresa doveva però costargli la vita: partito verso la Terra Santa da Ratisbona, nel maggio 1189, e gli morì in Cilicia, mentre, nei paesi di Seleucide, stava bagnandosi nelle acque del fiume Salef. Mentre nella tradizione comunale italiana, F. Barbarossa viene indicato come simbolo dell'oppressione tedesca, la tradizione popolare tedesca ne ha fatto un eroe nazionale, celebrato in innumerevoli saghe come il puro eroe germanico. Grandioso fu il suo progetto di creazione di un impero universale, partendo dall'unione di Germania e Italia sotto un'unica monarchia. Ma tale progetto, come anche la sua coraggiosa rivendicazione di una nuova dignità laica dello Stato, doveva scontrarsi con il vigoroso universalismo papale, contro cui riprese poi la lotta suo nipote Federico II (Waiblingen 1123 circa - Cilicia 1190). ║ F. II: figlio dell'imperatore Enrico VI e di Costanza d'Altavilla, per volontà della madre fu posto sotto la tutela di Innocenzo III. Incoronato re di Sicilia (1198), sposò nel 1209 Costanza d'Aragona. Fu eletto re di Germania a Francoforte nel 1212. Dopo la promessa fatta a Onorio III di condurre una Crociata contro gli infedeli, fu incoronato imperatore in San Pietro nel 1220. Dopo l'elezione di Gregorio IX partì finalmente per la crociata, ma dovette tornare precipitosamente indietro a causa di un'epidemia (1227). Scomunicato, ripartì l'anno dopo, e riuscì con un accordo ad ottenere Gerusalemme di cui si fece incoronare re (1228). Al ritorno trovò che l'esercito del papa stava devastando il suo Regno. Nel 1231 promulgò le Costituzioni melfitane. Sconfisse la Lega lombarda a Cortenuova (1237). A deporlo dopo una nuova scomunica papale fu il Concilio di Lione (1245). F. tenne la testa alla crociata di tutti i popoli cristiani scatenata sotto le mura di Parma. Mentre il figlio Corrado batteva Guglielmo d'Olanda, F. moriva improvvisamente. F. II è considerato come la figura più geniale e moderna tra gli statisti del Medioevo. Alla sua corte di Palermo, dove s'incontravano le culture greca, latina, araba ed ebraica, nacque la poesia volgare italiana. Poeta egli stesso, autore di un famoso trattato scientifico di falconeria (De arte venandi cum avibus), fondatore dell'università di Napoli (1224), lottò per i diritti dello Stato laico contro la teocrazia papale (Iesi 1194 - Castel Fiorentino, Lucera 1250). ║ F. III: figlio del duca Ernesto d'Austria detto il Ferreo e di Zimburgis di Masovia. Re di Germania (1440), alleatosi con papa Eugenio IV contro l'antipapa Felice V, cinse a Roma la corona imperiale (1452) (Innsbruck 1415 - Linz 1493).