Breve racconto umoristico in versi, per lo più anonimo, che i giullari
francesi andavano cantando nei pubblici ritrovi per divertire il popolino. La
forma era rozza ed incolta, ma la rappresentazione era viva e mordace. Gli
argomenti, che colpivano indifferentemente la nascente borghesia, la classe dei
mercanti o il popolo stesso, quasi sempre scollacciati, mettevano a nudo o la
perfidia femminile, alludevano alle disavventure coniugali di taluno o
satireggiavano in genere i costumi. Da questi componimenti nacque il notissimo
Roman de Renard, che ne è la massima espressione, e attua la
satira sociale mediante il confronto dei pregi e dei difetti degli uomini con
quelli degli animali.