Pseudonimo di
Vittorio Osvaldo Tommasini. Poeta e pittore italiano.
Partecipò alla prima serata futurista organizzata al Politeama Rossetti
di Trieste nel gennaio 1910. Dopo essere entrato in contatto con Marinetti, nel
1919 fondò insieme ad altri artisti il "Gruppo futurista torinese". Fu
presente alla Grande mostra nazionale futurista (Torino, Palazzo Madama, 1923),
all'esposizione "Amedeo Filiberto" (Torino, Parco del Valentino, 1928), alla
Prima mostra nazionale futurista (Roma, 1933). Cessata ogni attività
durante la seconda guerra mondiale, si ripropose sulla scena ufficiale dell'arte
italiana, distinguendosi come maggiore rappresentante della cosiddetta "seconda
generazione futurista". Nel 1959 e nel 1961 organizzò due importanti
mostre a Milano, cui fecero seguito altre manifestazioni, per la maggior parte
collettive, in Francia, negli Stati Uniti e nel Messico. Per quanto riguarda la
sua attività poetica occorre ricordare
Noi miliardari della
Fantasia, pubblicato a Milano nel 1933 con una prefazione di Marinetti
(Trieste 1881 - Sanremo 1964).