Tiranno di Agrigento. Costretto a lasciare la sua patria di origine - forse
l'isola di Creta o Astipalea - riparò, con un centinaio di guerrieri
fuggiti con lui, in Sicilia per fermarsi ad Agrigento, città che era
stata appena costruita, forse da coloni rodiesi (583 a.C.). A
F. è
attribuita l'erezione del tempio di Zeus al quale avrebbe lavorato per incarico
delle autorità locali. Nel 570 a.C., però, egli si sarebbe
impadronito con la forza del potere. Il suo governo sarebbe durato dal 570 al
544 a.C. e, secondo le notizie accertate, avrebbe governato Agrigento con
prepotenza e crudeltà. Nel canto XXVII dell'Inferno Dante parla di questo
famoso tiranno dando vita alla leggenda del bue di bronzo nel quale
F.
avrebbe "arrostito" i rei di lesa maestà. I loro lamenti sarebbero usciti
dalla bocca dell'animale sotto forma di muggiti. Il bue bronzeo era stato
costruito da Perillo e il tiranno, per collaudarlo, avrebbe arrostito per primo
proprio il suo inventore (VI sec. a.C.).