(dal latino
quotumus: di quale numero?). Forma di
retribuzione per la quale, al contrario del salario a tempo o ad economia,
l'operaio è remunerato in base al risultato ottenuto e non in base alla
durata del lavoro. ║ Il lavoro retribuito con tale sistema. ║ Nome
di un antico tributo, a carattere di dazio, che i consoli veneti di Levante,
Londra e Bruges riscuotevano dai mercanti loro connazionali sul valore delle
merci da questi inviate a Venezia e, talora, anche su quelle fatte giungere da
Venezia. Furono anche dette
c. le merci assoggettate al pagamento del
c. ● Dir. - Il sistema di retribuzione a
c. non è in
sostanza differente da quello a tempo perché anche in quest'ultimo si
tiene conto, oltre che della durata, del risultato del lavoro per determinare la
misura del salario. La differenza consiste nel rilievo che viene dato all'uno o
all'altro elemento, sino a entrare nella causa del contratto. Il sistema di
retribuzione a
c. è stato sempre considerato con sfavore dalle
associazioni sindacali operaie, che vi vedono un incentivo, per l'operaio, a
sfruttare le proprie energie lavorative sino all'estremo limite per ottenere un
maggior salario. Al fine di dare una valida garanzia al lavoratore, il Codice
Civile italiano rende obbligatoria la retribuzione a
c. solo nei casi in
cui, in conseguenza dell'organizzazione del lavoro, il prestatore di lavoro
è vincolato all'osservanza di un determinato ritmo produttivo, o quando
la valutazione della sua prestazione è fatta in base al risultato delle
misurazioni dei tempi di lavorazione. In ogni caso, la tendenza in atto è
quella di un superamento del
c., quasi del tutto soppiantato da forme di
retribuzione a tempo.