Territorio e città (69.000 ab.) costituenti una
enclave spagnola sulla costa mediterranea marocchina, di fronte alla
penisola iberica. Considerata non come una colonia, ma come parte integrante del
territorio spagnolo, dipende amministrativamente da Cadice.
• St. - Il presidio di
C. (
plaza de
soberania) esisteva già come castello fortificato dell'Africa romana
e fu ricostruito da Giustiniano nel VI sec. Conquistato dagli Arabi nell'VIII
sec. data la sua posizione strategica, costituì un pomo della discordia
tra i vari stati musulmani, marocchini e spagnoli. Finché nel 1415 fu
occupato dai Portoghesi. Acquistato da Filippo II nel 1581, venne incorporato
nel regno di Spagna, ma continuò a rappresentare un'ambita conquista e,
dal 1694 al 1727, dovette subire l'assedio da parte delle truppe del sultano del
Marocco. Nella seconda metà del XIX sec. quando il Marocco divenne terra
di conquista per le potenze europee. L'occupazione spagnola si estese su
un'ampia fascia lungo il Mediterraneo e l'Atlantico, mentre la Francia si
appropriava del resto del territorio. Sottrattosi alla tutela francese nel 1956,
il Marocco poté estendere la propria sovranità anche alla zona
spagnola amministrata come protettorato, ma non ai territori di
C. e
Melilla (rimaneva inoltre escluso il Sahara spagnolo, amministrato come
provincia spagnola) che divennero così uno dei maggiori motivi di attrito
tra il governo di Rabat e quello di Madrid. Immediatamente dopo il conseguimento
dell'indipendenza, il Marocco tentò d'intavolare trattative per
l'acquisizione dei territori rimasti alla Spagna che finì col restituire,
nel 1969, la zona portuale di Ifni, sulle rive dell'Atlantico, che deteneva dal
1860. Il governo spagnolo si dimostrò disposto anche a trattare per il
Sahara, ma fu irremovibile sui territori di
C. e Melilla, potendo contare
sull'appoggio incondizionato della popolazione, in grande maggioranza di origine
spagnola. Viste inutili le pressioni dirette, nel gennaio 1975, il
rappresentante marocchino alle Nazioni Unite chiedeva che il problema della
sovranità di
C. e di Melilla venisse discusso in sede di
Commissione per la decolonizzazione. Madrid da parte sua, rispondeva
considerando tale richiesta come una provocazione e il governo spagnolo faceva
sapere che avrebbe reagito con durezza alle manovre di coloro che si opponevano
alla presenza "pacifica, legittima, storicamente giustificata internazionalmente
riconosciuta, di popolazioni spagnole sull'altra sponda dello stretto di
Gibilterra", procedendo all'invio di truppe nel febbraio successivo. Dietro le
pressioni marocchine per
C. e Melilla si celavano probabilmente gli
interessi del governo di Rabat per il Sahara spagnolo, una regione desertica e
scarsamente popolata, ma ricca di fosfati e per la quale la Spagna si era
impegnata, dopo una risoluzione dell'Assemblea generale dell'ONU (dicembre
1973), a indire per il 1975 un referendum per l'autodeterminazione, decisione
non gradita al Marocco che ne rivendicava l'annessione, rimettendo la soluzione
del problema alla Corte internazionale dell'Aia.