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Cànada.

Stato (9.984.670 kmq; 31.946.316 ab.) del continente nord-americano. Confina a Nord con il Mar Glaciale Artico, a Nord-Est con la Baia di Baffin e con lo stretto di Davis, che lo separano dalla Groenlandia, a Nord-Ovest con il Mare di Beaufort e con l'Alaska; a Est con l'Oceano Atlantico, a Sud con gli Stati Uniti e a Ovest con l'Oceano Pacifico. Capitale: Ottawa. Città principali: Montréal, Vancouver, Calgary e North York. Ordinamento: costituito nel 1867, è uno Stato federale, nell'ambito del Commonwealth, composto da 10 province e 3 Territori; capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito, rappresentato da un governatore generale che la Corona nomina su indicazione del primo ministro canadese. Moneta: dollaro canadese. Lingue ufficiali: inglese e francese. Le religioni più praticate sono quella cattolica e quella protestante (metodisti, anglicani, presbiteriani, battisti e luterani). I gruppi etnici più numerosi sono il britannico e il francese, affiancati da minoranze tedesche, italiane e olandesi. Vi sono poi esquimesi e amerindi, questi ultimi suddivisi in Athabska (nella Columbia) e Algonchini (nell'Ontario).

GEOGRAFIA

Morfologia: sotto l'aspetto morfologico e dei rilievi, in C. si distinguono quattro regioni fisiche: 1) Rilievi Appalachiani, comprendenti il Nuovo Brunswick, le penisole di Gaspé, con le Notre Dame Mountains (1.268 m), e della Nuova Scozia, oltre alle isole di Terranova, di Capo Bretone, ecc. Nella baia di Fundy (Nuova Scozia) si verificano le più alte maree del mondo. 2) Scudo Canadese o Scudo Laurenziano - noto anche come Penepiano Hudsoniano - formato da rocce intrusive e metamorfiche del Prepaleozoico e del Paleozoico inferiore; ha un'estensione di 6.000.000 di kmq circa. 3) Grandi Pianure (Great Plains) che si estendono fra lo Scudo Canadese e le Montagne Rocciose; sono formate da terreni del Mesozoico che si allungano ininterrottamente in direzione Nord-Sud dalle foci del fiume Mackenzie al Kansas. 4) Rilievi Occidentali di cui fanno parte le Montagne Rocciose e la Catena Costiera fra loro separate dalla Fossa Intermontana (Intermontane Trench) che le solca a un'altezza media di 1.000 m. Le Montagne Rocciose, costituite da rocce paleozoiche, presentano le maggiori altitudini nel Monte Robson (3.958 m) e nel monte Columbia (3.747 m). La Catena Costiera s'innalza presso i confini con l'Alaska con i monti Logan (6.050 m), St. Elias (5.489 m) e Hubbard (4.557 m). Più a Sud, nella stessa catena, si distingue il monte Waddington (4.042 m) che sorge in territorio di Columbia. La Catena Costiera comprende la Catena delle Cascate (ad Est) e la Catena Insulare (ad Ovest). ║ Idrografia: dal punto di vista idrografico lo Scudo Canadese è caratterizzato da corsi d'acqua spesso interrotti da rapide cascate. La generale pendenza del territorio verso Nord porta i fiumi a sfociare nel Mar Glaciale Artico e nella Baia di Hudson; nel primo infatti, presso il confine con l'Alaska, sbocca il fiume Mackenzie, il massimo corso d'acqua del C., lungo oltre 6.400 km, e formato dall'unione dei fiumi Athabaska e Peace. Nella Baia di Hudson sfociano il Nelson (2.560 km), il Churchill (1.600 km), l'Albany (980 km) e il Severn (680 km). Sboccano invece nell'Atlantico lo Hamilton e il San Lorenzo (più di 1.000 km), fiume quest'ultimo di notevolissima importanza economica in quanto mette in comunicazione i Grandi Laghi con il mare e costituisce una delle vie di comunicazione più frequentate del mondo. Nell'Oceano Pacifico presso Vancouver, sfocia il Fraser (1.100 km). Interamente canadesi sono il lago degli Orsi (31.000 kmq), il lago degli Schiavi (28.900 kmq), il lago Winnipegh (24.300 kmq), l'Athabaska (7.200 kmq), il lago Manitoba e il lago delle Renne; sono invece in comune con gli Stati Uniti i grandissimi Laghi Superiore, Huron, Erie e Ontario. ║ Clima: è polare nell'Arcipelago Artico, nel bacino del basso Mackenzie e nel Labrador. Nel resto del C. si ha invece un clima di tipo freddo continentale con minime di - 62 °C sull'alto Yukon e massime di 20 °C nel mese più caldo. La piovosità diminuisce da Est verso Ovest; è tuttavia massima lungo le coste del Pacifico con oltre 2.500 mm annui. ║ Flora: nelle regioni polari predomina la tundra mentre nelle grandi pianure e nelle zone montane più elevate si hanno formazioni spontanee di graminacee. Oltre un terzo del territorio, a eccezione delle zone coltivate, è ricoperto da foreste di conifere. Intorno ai laghi e lungo i fiumi dello Scudo Canadese, si hanno boschi di betulle, di salici e di pioppi. ║ Fauna: nella zona Artica vivono l'orso bianco, il bue muschiato, lepri e volpi polari, lupi, foche e varie specie di uccelli migratori. Nella foresta boreale si trovano l'alce americano, il cervo canadese (wapiti), il castoro, la capra e la pecora rupestri, il rat musqué, varie specie di scoiattoli e di moffette, l'ermellino, il visone, la martora, il lupo grigio e la lince. Nelle zone meridionali si trovano la lontra e la volpe rossa, mentre nelle Montagne Rocciose vive l'orso grigio e nel bacino del Winnipeg si possono incontrare il giaguaro e l'antilocapra americana. Nelle pianure prevalgono animali scavatori (talpe, ecc.); il bisonte americano, un tempo molto diffuso, è oggi assai ridotto di numero e vive protetto in speciali riserve.
Cartina del Canada


ECONOMIA

Il C. è un Paese molto ricco, favorito da una grande disponibilità di materie prime sia minerarie che agricole. L'economia canadese si basa soprattutto sull'agricoltura, sull'allevamento, sulle foreste, sui giacimenti minerari e sull'industria. ║ Agricoltura: circa il 4,6% del territorio canadese è dedicato alle colture tra le quali primeggia quella dei cereali e, in particolare, del frumento (10,8 milioni di ha, 244.000.000 di q), di cui il C., soprattutto nelle province centrali, è il maggior esportatore del mondo. Diffuse sono anche le coltivazioni dell'avena, dell'orzo e della segale. Nelle province atlantiche, dove il clima è più mite, si producono la barbabietola da zucchero, il tabacco, il lino, le patate, la soia. Nelle zone marittime sono fiorenti le colture di piante da frutta: susine, pesche, mele e la vite. ║ Allevamento: notevole è pure l'allevamento del bestiame (bovini, suini, cavalli e pollame). All'allevamento si collega un'ottima industria dei latticini, soprattutto burro e formaggi. Anche la pesca è largamente praticata, sia nell'Atlantico (merluzzi, aringhe, aragoste, ecc.), sia nel Pacifico (aringhe, salmoni, ecc.), sia nelle acque interne ricche di trote, storioni, salmoni, lucci, ecc. Progredisce sempre più anche l'allevamento di animali da pelliccia (visoni, castori, lontre, martore, volpi argentate, rat musqué, ecc.). Le foreste canadesi rappresentano la più grande riserva di legname del mondo, occupando circa la metà del territorio nazionale. ║ Risorse minerarie: il C. dispone anche di grandi risorse minerarie; il carbone, però, non basta a soddisfare il fabbisogno interno per cui deve essere importato dagli Stati Uniti, via Grandi Laghi. Notevole è la produzione di petrolio, tuttora in aumento; il ferro, i cui ricchi giacimenti consentono l'esportazione in Europa, e il nichel si trovano in varie località. Il C. produce anche notevoli quantità di amianto, uranio e radio. Ricche sono le miniere di platino, di oro, di piombo, di cobalto, di zinco, ecc. Nel sottosuolo si trovano anche forti riserve di gas naturali. I numerosi corsi d'acqua consentono anche un'alta produzione di energia elettrica. ║ Industrie: le più importanti industrie del Paese sono quelle collegate alla lavorazione del legname (segherie, cellulosa, carta). Le industrie tessili producono seta, lana, cotone, fibre artificiali. I maggiori centri siderurgici sono quelli di Varebbe (Québec) e di Hamilton (Ontario). Le industrie chimiche producono fosfati, fertilizzanti, solfato ammonico. A Montréal e ad Halifax vi sono cantieri navali; nelle province di Québec e di Ontario esistono fabbriche di aeroplani e di materiale ferroviario. ║ Comunicazioni: nella zona orientale del C. esiste una buona rete stradale mentre quella settentrionale è attraversata soltanto dalle lunghissime autostrade; di fondamentale importanza è la Trans-Canada Highway che unisce Terranova a Vancouver, con successive diramazioni verso l'Alaska. La vastità del territorio canadese è alla base del grandioso sviluppo della rete aerea (900 aeroporti), ferroviaria e delle linee di navigazione interna. Quasi 4.000 km di acque interne sono navigabili. I maggiori porti sono Halifax, Montréal, Québec e St. John's sull'Atlantico; Vancouver e Victoria sul Pacifico; Fort William e Port Arthur sul Lago Superiore. ║ Commercio: la bilancia commerciale del C. è quasi sempre in attivo; gli scambi si svolgono prevalentemente con gli Stati Uniti, da cui si importano macchinari, prodotti chimici e apparecchiature elettriche, e in minor misura con il Giappone, la Germania, la Cina, il Messico e la Corea del Sud . Le principali merci esportate sono frumento, pesce, veicoli, carta, polpa di legno, legname, nichel, rame, alluminio, minerali di ferro, petrolio, whisky e fertilizzanti. Notevole è il movimento turistico, in gran parte costituito da visitatori statunitensi.

STORIA

Per quanto vada sempre più guadagnando credito l'ipotesi di uno sbarco normanno intorno al Mille, la prima sicura spedizione europea che abbia toccato il C. fu quella britannica guidata da Giovanni Caboto, che raggiunse l'isola di Terranova nel 1497. In età precoloniale, data l'esiguità numerica della popolazione indigena e il frazionamento delle comunità sparse sul vasto territorio, il C. non conobbe alcuna organizzazione unitaria. Al pari degli Stati Uniti, esso è quindi una Nazione essenzialmente europea (gli Indiani ed Eschimesi sono complessivamente meno di duecentoventimila) trapiantata su suolo americano. Francesi e Inglesi si disputarono a lungo il possesso del territorio, organizzando spedizioni esplorative e costituendo insediamenti coloniali. In un primo tempo, ebbero la meglio i Francesi, grazie soprattutto all'intensa opera di colonizzazione condotta da S. de Champlain che, nel 1608, fondò Québec. Nel 1663 il territorio fu proclamato colonia francese, col nome di Nuova Francia. A differenza della Nuova Inghilterra (attuali Stati Uniti) che era andata rapidamente popolandosi, il territorio canadese fu sottoposto a un regime feudale da parte dei grandi proprietari terrieri, che ne ostacolò il popolamento, sviluppatosi lungo il corso del fiume San Lorenzo. Verso la metà del Settecento, mentre le colonie della Nuova Inghilterra contavano ormai complessivamente circa due milioni di persone, il territorio canadese, ossia la Nuova Francia, ospitava appena cinquantamila coloni. Questa sproporzione numerica consentì agli Inglesi, nel 1763, di impadronirsi di tutto il Nord-America. La posizione dei Francesi residenti fu regolata dal Québec Act del 1774, che concedeva ai Francesi diritti e doveri pari a quelli dei coloni inglesi. Una ristrutturazione amministrativa del territorio si rese necessaria in seguito al massiccio afflusso di coloni inglesi "lealisti" dopo la proclamazione dell'indipendenza degli Stati Uniti nel 1783. Col C. Act votato dal Parlamento inglese nel 1791, il territorio venne diviso in due regioni, l'una a prevalente popolazione inglese, l'altra francese: Alto C. (Ontario) e Basso C. (Québec). I provvedimenti adottati dal Governo inglese cominciarono ad apparire insufficienti a mano a mano che la popolazione andava aumentando e maturavano esigenze di maggiore autonomia politica e amministrativa. Nel 1867, il Parlamento inglese votò il British North America Act con cui venne riconosciuto al C. lo status di dominion britannico. Il nuovo Stato federale, dipendente dalla Gran Bretagna solo per la Difesa e la Politica estera, andò gradualmente estendendo il proprio spazio territoriale, passando, nel 1905, dalle iniziali quattro province (Ontario, Québec, Nuova Scozia, Brunswich) alle province attuali, esclusa Terranova, la cui adesione avvenne solo nel 1949. Nel 1931 fu sancita la totale indipendenza del C. che però continuò a riconoscere come capo dello Stato il sovrano del Regno Unito, rappresentato da un governatore generale. I Governi espressi dal Partito liberale favorirono l'espansione economica del Paese che segnò una battuta d'arresto all'inizio degli anni Trenta in seguito alla grande depressione economica mondiale. Questa favorì il temporaneo ritorno al Governo dei conservatori. Essi riuscirono a prevalere nuovamente nel 1957, sulla base di un programma che prometteva una minore dipendenza economica e politica dagli Stati Uniti. La deludente gestione conservatrice provocò la nascita di nuove formazioni politiche e il ritorno dei liberali al Governo, nell'aprile 1963. L'esigua maggioranza su cui poteva contare (129 seggi su 265) non consentì al leader liberale Lester Pearson di adottare una linea politica basata, in campo internazionale, sull'indipendenza dagli Stati Uniti e, in politica interna, sulla soluzione del problema del Québec, la regione di lingua francese che chiedeva una maggior autonomia. Una nuova fase politica sembrò aprirsi nel giugno 1968 con la netta affermazione elettorale dei liberali (154 seggi, contro i 72 conservatori e i 23 del partito democratico d'ispirazione socialista). Lester Pearson fu sostituito dal più giovane e dinamico Pierre Elliot Trudeau che impostò la propria campagna elettorale sul tema della salvaguardia dell'unità della Federazione contro le tendenze separatiste francofone e su un ampio programma di politica internazionale. Con grande dinamismo il nuovo leader liberale s'impegnò per portare a soluzione i più gravi e importanti problemi del Paese e per mantenere le promesse nell'ambito della politica estera. I risultati conseguiti furono però, da un lato, inferiori alle promesse e alle aspettative dell'elettorato progressista, dall'altro considerati troppo avanzati e innovatori da parte dell'elettorato moderato. Abbandonato da una parte dei propri simpatizzanti, nelle elezioni del novembre 1972 il Partito liberale perse 46 dei 156 saggi che deteneva ai Comuni, a vantaggio del Partito conservatore-progressista che ottenne 108 seggi, solo uno in meno dei liberali, e del Nuovo partito democratico che ne ottenne 32. Quest'ultimo divenne l'arbitro della situazione e, grazie al suo appoggio, Trudeau poté formare, nel gennaio 1973, un Governo di minoranza, basato su un programma che accentuava il precedente indirizzo innovatore e progressista. L'efficienza del Governo risultò notevolmente compromessa dalla necessità di soddisfare le richieste del Nuovo partito democratico (NPD) il cui leader David Lewis, intendeva spingere verso sinistra la politica dei liberali, incontrando però sempre più forti resistenze nella corrente di destra liberale capeggiata dal ministro del bilancio Turner che, nel maggio 1974, preferì affrontare il voto di sfiducia della Camera, piuttosto che includere nel proprio bilancio antinflazionistico le misure sociali richieste dall'NPD. Tale voto fece cadere il Governo e, poiché la composizione del Parlamento rese impossibile la formazione di un nuovo Gabinetto, vennero indette elezioni anticipate. La campagna elettorale non espresse una valida alternativa alla linea Trudeau, sia nell'ambito della politica economica (problema dell'inflazione), sia nell'ambito della politica interna (questione francofona) e di quella internazionale (rapporti con gli Stati Uniti e col Terzo Mondo). Pertanto, l'elettorato riconfermò la propria fiducia a Trudeau e al Partito liberale che migliorò sensibilmente le proprie posizioni, favorito dal sistema uninominale. Nelle elezioni dell'8 luglio 1974, infatti, il Partito liberale passò da 109 a 140 seggi, quello conservatore da 107 a 95, il laburista (NPD) da 31 a 16, quello del Credito sociale (destra populista) da 15 a 12 e gli indipendenti da 2 a 1. Potendo contare sulla maggioranza assoluta, Trudeau proseguì sulla linea impostata sin dal 1968, adattandola alle nuove esigenze dettate soprattutto dalla situazione economico-finanziaria del Paese, non risparmiato dall'inflazione, ma con un'economia nel complesso molto prospera, favorita dall'aumento del costo delle materie prime. Nella seconda metà degli anni Settanta la situazione politica si complicò ulteriormente: le elezioni del 1976 decretarono la vittoria per l'Assemblea nazionale del Québec del partito indipendentista capeggiato da René Levesque che, in veste di nuovo premier, ribadì la necessità del referendum per l'indipendenza della provincia. La vittoria alle elezioni generali (1979) dei conservatori sembrò decretare la fine politica di Trudeau, ma nel dicembre dello stesso anno il Governo - arenatosi su alcuni gravi problemi - cadde. Le nuove elezioni (febbraio 1980) decretarono la netta ripresa di Trudeau che si impose con ampio margine sugli avversari. Identico il risultato del referendum tenutosi in maggio che vide rifiutata la proposta di Levesque per l'indipendenza del Québec. Il 17 aprile 1982 il C. divenne totalmente indipendente dalla Gran Bretagna anche sul piano formale con una cerimonia solenne nel Parlamento di Ottawa cui partecipò anche la regina Elisabetta d'Inghilterra. L'elaborazione della nuova Costituzione era considerata da Trudeau anche un tentativo di risolvere positivamente la questione separatista, sempre capeggiata nel Québec dal francofono Levesque, pur giudicando più impellenti i problemi economici, cui si appellavano i conservatori dell'opposizione, guidati dal leader Brian Mulroney. Anche la svolta conservatrice dell'allora presidente americano Reagan influì sull'elettorato canadese, che nelle elezioni tenutesi nel settembre 1984 diede la maggioranza ai conservatori a spese del nuovo presidente dei liberali John Turner. Superata una breve crisi nel 1986 che costrinse Mulroney a dimissionare quattro ministri del suo gabinetto, si affacciò nell'estate 1987 una possibilità rivoluzionaria per il C.: in tre elezioni parziali, i candidati del Nuovo partito democratico di tendenza socialista travolsero i concorrenti liberali e conservatori, raccogliendo il 45% dei suffragi. Causa principale di un simile risultato fu la scarsa popolarità di Mulroney, accusato di minare la politica sociale del C. e di essere un po' troppo attento agli interessi statunitensi. Il premier fu quindi costretto a indire, nel novembre 1988, nuove elezioni che in realtà assunsero il significato di un referendum sul trattato stipulato nell'estate precedente che consacrava l'integrazione economica fra C. e Stati Uniti. Sull'abolizione di tale accordo impostò la propria campagna elettorale Ed Broabdent, leader dei Nuovi democratici e nuovo candidato alla presidenza in caso di sconfitta dei conservatori. Sconfitta che però non si verificò; Mulroney infatti ottenne il 43% dei voti, e la sua coalizione alla Camera 171 seggi su 195; ciò assicurò la messa in opera del trattato e la continuazione dei già eccellenti rapporti con gli Stati Uniti. Nel 1989 per la prima volta nella storia del Nord America una donna assunse la direzione di un partito politico: Audrey McLauglin, leader dei Nuovi democratici. Il 1° gennaio 1990 il C. divenne il trentaseiesimo membro dell'Organizzazione delle Nazioni americane (OAS). Nel giugno dello stesso anno il Governo dovette fronteggiare la protesta degli Indiani mohawk che rivendicavano il diritto ad essere riconosciuti come popolo sovrano; dopo tre mesi di resistenza si arresero davanti all'intervento dell'esercito. Nel 1991 il Governo pose le basi per un accordo con la popolazione autoctona degli Inuit, per l'assegnazione di un territorio nella zona artica nel quale gli Inuit avrebbero avuto diritti esclusivi di caccia e di pesca e di sfruttamento del sottosuolo. L'accordo fu approvato nel 1992 ed entrò in vigore nel maggio 1993. Durante i primi anni Novanta i Canadesi furono impegnati nella soluzione del problema dello Statuto della regione del Québec che rivendicava l'autonomia. Il 28 agosto 1992 i rappresentanti del Governo federale e il primo ministro del Québec stipularono un accordo che concedeva poteri più ampi alle province pur confermando l'autorità del Governo federale nella gestione delle spese; inoltre fu riconosciuta l'autonomia governativa delle popolazioni autoctone. L'accordo venne sottoposto, tramite referendum, all'approvazione dell'intera popolazione canadese che espresse parere negativo (55% di voti contrari). Nel giugno 1993 la signora Kim Campbell, esponente del Partito conservatore progressista e già ministro della Difesa, sostituì il dimissionario Mulroney ponendosi alla guida del Governo e del partito. Il 25 ottobre dello stesso anno si svolsero le elezioni federali vinte dal Partito liberale; primo ministro venne eletto Jean Chrétien, mentre la sconfitta signora Campbell si dimise anche da capo del Partito conservatore progressista. Uno dei primi atti del nuovo Governo, che volle anteporre il problema della disoccupazione e del riassetto economico a qualsiasi questione autonomista, fu quello di varare, a partire dal gennaio 1994, una serie di lavori pubblici per migliorare i servizi (strade, edifici pubblici, ecc.) e per tutelare l'ambiente. Nel maggio 1994, per la prima volta in 40 anni, l'inflazione si abbassò. Sempre nel 1994 si accentuò il problema della separazione del Québec dal resto dello Stato, soprattutto su spinta del nuovo governatore Jean Parizeu, ma il referendum separatista venne bloccato per un pugno di voti (50,6% di no) il 30 ottobre 1995. Nel 1996 la minaccia secessionista divenne di nuovo argomento primario e il Governo centrale cercò di calmare le acque trasferendo alle province alcuni poteri una volta esclusivamente centrali: nel frattempo Parizeu, dimessosi dopo la sconfitta del referendum, venne sostituito dal leader nazionalista Lucien Bouchard. Il biennio 1996-98 venne caratterizzato dalla grande crescita economica controbilanciata dalla minore spesa pubblica, e il C. si piazzò tra i Paesi industrializzati in maggiore ascesa economica. Nel febbraio 1998 il Québec pose al Governo tre quesiti di istanza separatista, ma nell'agosto dello stesso anno la Corte suprema li bocciò perché incompatibili con le leggi nazionali e internazionali che non prevedono la possibilità di una dichiarazione unilaterale di indipendenza: ciò nonostante vennero riconosciute l'importanza della questione e il dovere costituzionale della negoziazione al fine di trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze dell'eventuale maggioranza della popolazione francofona canadese. L'apertura del Governo canadese diede un'altra prova di sé nel febbraio dell'anno successivo, quando venne siglato un accordo tra le varie province che si impegnavano a non ostacolare l'operato del Governo federale incentrato sul riequilibrio sociale soprattutto in materia sanitaria. Sempre nel 1999 il Governo concretizzò il suo impegno di rispetto e valorizzazione delle etnie autoctone procedendo alla formazione di un nuovo territorio autonomo, il Nunavut, posto a Nord del Paese e contante circa 27.000 abitanti, l'85% dei quali di etnia Inuit. Tuttavia il 15 marzo 2000 la Camera dei comuni adottò una legge, denominata C-20, che cercò di restringere la libertà d'azione data al movimento separatista francofono dalla delibera del 1998 della Corte suprema: tra le restrizioni c'erano quella che impediva a qualsiasi futuro Stato separato di creare accordi di carattere politico o economico con il C., e quella per la quale ogni referendum avrebbe dovuto partire direttamente da Ottawa, che ne avrebbe determinato anche la percentuale di maggioranza necessaria per la vittoria. Il malcontento del Québec non si fece attendere ma non si tradusse in azioni di tipo concreto. Contemporaneamente una serie di scandali scalfì notevolmente la popolarità governativa, in maggior misura quello relativo alla dilapidazione del Fondo transitorio per la creazione di posti di lavori gestito dal ministero dello Sviluppo delle risorse umane. Sebbene maggioritario, il Partito liberale al Governo si trovò a dover contrastare la nascita di un nuovo partito di estrema destra (Alleanza canadese) e il rinforzarsi del Partito conservatore che, tuttavia, non volle allearsi con il nuovo protagonista politico. Più potenti a livello provinciale, i partiti di area conservatrice (impegnati sul fronte della liberalizzazione e della privatizzazione dei servizi pubblici) dovettero però fare i conti con il caso della cittadina di Walkerton, nell'Ontario, dove, nel maggio 2000, la contaminazione dell'acqua potabile (provocante 10 morti e un migliaio di malati) venne imputata all'incompetenza degli esperti scelti dai laboratori d'analisi frettolosamente privatizzati. Nel novembre 2000 le elezioni politiche registrarono la vittoria dei liberali guidati da Chrétien. Nell'aprile 2001, la città di Québec ospitò il Summit of the Americas, a cui presero parte i massimi dirigenti di 34 Paesi (venne esclusa Cuba perché non garante di libere elezioni) con lo scopo di creare, entro il 2005, la più grande area di libero scambio del mondo (Free Trade Area of the Americas, FTAA), dal C. al Cile. Il vertice fu accompagnato da violente proteste dei manifestanti antiglobalizzazione. Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle e il Pentagono, il C. si schierò a fianco degli Stati Uniti nella guerra al terrorismo, mettendo a disposizione anche numerose unità militari nell'ambito dell'operazione "Libertà duratura". Nell'aprile 2003 il Partito liberale superò il Partito del Québec nelle elezioni provinciali, determinando di fatto la fine dei nove anni di Governo locale finalizzati all'ottenimento dell'indipendenza. Nel dicembre dello stesso anno Paul Martin, già ministro delle Finanze, giurò in veste di primo ministro, sostituendo il dimissionario Jean Chrétien, ritiratosi a vita privata dopo 10 anni d'ufficio. Nel febbraio 2004 la stabilità politica canadese venne scossa da uno scandalo relativo all'uso improprio di finanziamenti ai partiti per le campagne elettorali. Nel giugno dello stesso anno Martin venne confermato alla guida del Governo anche dalle urne, nonostante il suo partito (il Partito liberale) avesse perso la maggioranza delle preferenze. Nel luglio 2005 il Senato approvò i matrimoni tra persone dello stesso sesso. In novembre, indebolito da una serie di scandali per appropriazione indebita di fondi pubblici, il governo di Martin fu costretto alle dimissioni. Le elezioni anticipate del gennaio 2006 vennero vinte dai conservatori, che dopo 13 anni tornarono alla guida del Paese con Stephen Harper. Nel febbraio 2007 il governo Harper minacciò di sottrarsi al Protocollo di Kyoto, motivando che i necessari adeguamenti in materia di emissioni avrebbero danneggiato l'economia del Paese. In seguito, una legge approvata dall'opposizione liberale fece rientrare l'allarme. Nei mesi successivi il C. ebbe delle frizioni con la Cina in merito al trattamento, da parte della polizia cinese, di un cittadino sino-canadese imprigionato con accuse di terrorismo: i moniti del ministro Harper a rispettare i diritti umani non sortirono in Pechino alcun effetto.

ARTE

I primi influssi artistici furono quelli introdotti dai colonizzatori francesi a partire dal XVII sec., poi elaborati secondo il gusto originale. Gli ordini architettonici inglesi fecero la loro comparsa dopo la fondazione di Halifax (1749), segnando una predilezione verso l'imitazione degli stili antichi, come nella cattedrale di Montréal e nell'università di Toronto. Influenze inglesi si individuano anche nella pittura dove, nel XIX sec. Heriot, Grant, Paul Kane imposero il gusto del paesaggio alla moda anglosassone. Nelle arti minori, i canadesi si segnalano soprattutto nel campo dell'oreficeria (Ranvoyzè).
Veduta del lago Louise nell'Alberta (Canada)

Il centro commerciale di Ottawa