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Càgliari.

Città della Sardegna, capoluogo della provincia omonima. Sede del Governo della Regione Autonoma Sarda, la città sorge a 4 m s/m., ai piedi di una collina, tra due stagni salati. 167.490 ab. CAP 09100. • Econ. - A C. convergono le attività industriali della parte centrale e meridionale della Sardegna, in quanto porto ben organizzato e centro per il commercio di sale (vi sono le più grandi saline d'Italia), agrumi, olive, vini (se ne producono di pregiati), ferro, galena argentifera, pecore, cavalli. Importanti le attività marinare, e in primo luogo la pesca del tonno, dei coralli, delle aragoste. C. è allacciata al continente da importanti linee di navigazione marittima e aerea, che hanno contribuito al suo sviluppo economico. Sono sorte industrie per la produzione della pasta, conciarie, della ceramica, chimiche, zuccherifici, cementifici, metallurgiche. Inoltre vi si tiene annualmente una fiera campionaria. • St. - Di origine antichissima, forse fenicia, fu possesso dei Cartaginesi e poi dei Romani. Subì incursioni dei Vandali nel V sec. e decadde durante le lotte tra Goti e Saraceni. Gli Arabi ne fecero terra di conquista e razzie fino all'XI sec., quando iniziarono a interessarsene le Repubbliche marinare di Genova e Pisa. Divenne possesso di Pisa nel 1258 e rifiorì sotto i Pisani finché, per iniziativa del papa Bonifacio VIII, passò agli Aragonesi nel 1297, poi agli Spagnoli (Carlo V vi compì numerose opere di fortificazione), ai quali rimase per i successivi quattro secoli. Nel 1714 passò agli Austriaci, con il trattato di Rastatt e, nel 1718, in seguito al trattato di Londra, passò ai principi di casa Savoia, che assunsero il titolo di re di Sardegna, e fu per breve periodo capitale dello Stato sabaudo. • Arte - C. ha un castello antichissimo (XIV sec.), la Torre dell'Elefante, costruita dai Pisani (1309), oltre a notevoli resti preromani; sulla collina di Bornara, si trova il celebre santuario della Madonna della Mercede, patrona dei navigatori. Elegante cattedrale (XIII-XIV sec.), palazzo arcivescovile. ║ Provincia di C. (9.297 kmq; 767.728 ab.): conta 173 comuni. Comprende la pianura del Campidano e le zone minerarie intorno a Sulcis e a Iglesias. L'agricoltura (cereali, viti, ortaggi, mandorle, agrumi, ulivi) e l'allevamento (ovini, caprini e cavalli) sono fiorenti. Importanti risorse sono anche la pesca e le saline. Il sottosuolo è particolarmente ricco di piombo, zinco, ferro, argento, manganese, antimonio, caolino, carbone. Gli impianti idroelettrici del Tirso e una centrale termica alimentano industrie chimiche, estrattive, metallurgiche. I centri principali sono: Iglesias, Oristano, Terralba, Sant'Elena, Carloforte.