(o
qabala; dall'ebraico
quabbalah: tradizione).
Complesso delle dottrine esoteriche che concernono Dio e l'universo e che sono
state tramandate di generazione in generazione all'interno di una ristretta
cerchia di iniziati. Gli inizi della cabalistica si fanno talora risalire ad
alcuni testi della letteratura biblica. È tuttavia più probabile
che le dottrine della
c. abbiano cominciato a diffondersi nei primi
secoli dell'era volgare. In esse confluirono elementi molto disparati, tra i
quali è possibile rintracciare la presenza di spunti gnostici e
neoplatonici, oltre che quelli di una serie di credenze derivate dalle sette
degli Esseni e dei Terapeuti. La dottrina è essenzialmente panteistica:
tende infatti a individuare nell'uomo e in tutto ciò che egli percepisce
l'emanazione (
sefirot) di Dio. Inoltre essa predica una discesa nel mondo
del messia che avverrà solo quando ogni anima, divisa alla nascita in due
parti, sarà riuscita a ricomporre in unità la sua parte maschile
con quella femminile. Nei primi secoli dell'età cristiana il centro del
misticismo ebraico rimase stabile nella regione palestinese. In seguito, dopo il
V sec., si spostò verso Babilonia, arricchendosi di elementi tratti dalle
dottrine islamiche e neopitagoriche. Risale a questo periodo la composizione dei
primi testi di preghiera i quali, composti in Palestina o in Babilonia,
concernono il complesso delle dottrine cabalistiche, dalla mistica, alla
cosmogonia, alla teurgia. A partire dal IX sec. le dottrine della
c.
giunsero sino nell'Occidente europeo ed è possibile rintracciarne la
presenza in Francia, Italia e Spagna. Tra i testi che, in questo periodo, ebbero
una notevole importanza ricordiamo il
Libro della Creazione, attribuito
dalla leggenda al patriarca Abramo. In esso vengono definiti i lineamenti di
un'oscura dottrina cosmogonica probabilmente influenzata da elementi
neopitagorici. Particolare importanza ebbero successivamente gli elementi della
cabalistica introdotti nei Paesi germanici, all'interno dei quali aveva una
notevole influenza una forte colonia ebraica. Nell'Europa occidentale i maggiori
centri delle dottrine della
c. si ebbero in Provenza e in Spagna dove, a
partire dal XII sec., si ebbe una notevole fioritura di autori mistici tra i
quali ricordiamo Shelomon ben Adret di Barcellona e il suo discepolo Abraham
Abul-Afiya. È intorno a questa epoca che ricevette la sua redazione
definitiva il
Libro dello Splendore, testo fondamentale delle dottrine
cabalistiche, attribuito a Shimon ben Yokay. In esso si tenta una spiegazione
del significato delle forze primordiali attorno alle quali ruota l'universo e
dalle quali ebbero origine il mondo e l'uomo. Il libro iniziò a essere
diffuso verso la fine del XIII sec. Nel XV sec. l'espulsione degli elementi di
origine ebraica dalla Spagna provocò un rallentamento degli studi
cabalistici che si diffusero però nei Paesi dove i fuoriusciti ebbero
modo di emigrare. È di questo periodo anche lo sviluppo di tendenze
apocalittiche e messianiche diffuse principalmente in Palestina e in Italia. Nel
XVI sec. gli studi della dottrina della
c. ricevettero un ulteriore
impulso per opera di Mosé Cordovero e di Yishaq Luria la cui opera, ricca
di elementi messianici, ebbe una notevole diffusione. Sotto l'influenza delle
opere del Luria si sviluppò il movimento messianico di Shabbetay Sewi i
cui discepoli si avvicinarono all'Islamismo e al Cristianesimo contribuendo a
far decadere l'importanza del misticismo cabalistico.