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Curtense.

Relativo alla curtis. ● St. del dir. - Sistema c.: Organizzazione giuridico-economico-amministrativa della grande proprietà fondiaria diffusa nell'Europa occidentale nell'Alto Medioevo. Le corti si costituirono spontaneamente a partire dal VI sec. quando, in conseguenza della decadenza economica delle città, molti nobili si trasferirono in campagna con largo seguito di servi e di liberi artigiani. Un ulteriore passo verso la formazione di grandi latifondi si registrò dopo il passaggio ai Longobardi di tutti i territori in precedenza di proprietà del fisco romano. Titolari di vastissime estensioni furono oltre che il re e i nobili, anche i conventi e i monasteri cistercensi e benedettini. La forma istituzionale delle curtes regie venne codificata dal Capitulare de Villis (800 circa) di Carlo Magno, che ne definì l'ordinamento e i metodi di conduzione; le regole di conduzione delle proprietà ecclesiastiche furono di poco posteriori come testimoniano alcuni documenti quali i polittici di Bobbio e di Santa Giulia di Brescia. La curtis, fondo principale da cui dipendevano altri appezzamenti, indicava, in modo particolare, la sezione recintata entro cui si trovavano la casa del signore e dei domestici, le stalle per il bestiame, i magazzini alimentari. A questa era annesso un complesso fondiario più o meno vasto. Le terre migliori erano gestite direttamente dal signore mediante un amministratore o gastaldo, coadiuvato da un gruppo di domestici. La restante parte (pars massaricia) era ceduta ai coloni in cambio di corrispettivi e di un canone che poteva essere sia in natura che in denaro. In aggiunta a questo il colono era obbligato a fornire prestazioni periodiche di lavoro sul fondo dominicale (corvées). Intorno al fondo dominico e al suo edificio principale, la curtis dominicae, si sviluppò, con la scomparsa e la disgregazione degli antichi centri cittadini e commerciali, un sistema economico e sociale che si fondava sull'autosufficienza economica; infatti nelle curtes più estese si organizzarono centri di lavorazione manifatturiera, officinae, che trasformavano le materie prime prodotte in loco, rendendo sempre meno necessari gli scambi economici con le economie cittadine, esterne alla curtis, e rendendo sempre più rari i contatti sociali e culturali. Anche l'esistenza per i coloni dell'obbligo di portare al frantoio, alla cantina, al mulino padronale i prodotti del suolo, ostacolò i rapporti con realtà diverse, con altre esperienze. Il rafforzamento del feudalesimo, con il moltiplicarsi delle immunitates, trasformò la curtis signorile in centro politico e giurisdizionale. Le immunità, infatti, conferirono al signore il diritto di esercitare la giustizia (anche alta nelle corti regie) su tutti i coloni residenti nel territorio delle curtes escludendo, di fatto, ogni tentativo di controllo da parte del potere centrale. Inoltre, attraverso l'immunità tributaria, il signore riscuoteva dai coloni, con legittimo diritto, dazi e pedaggi di qualsiasi natura ed entità, oltre ai censi dovuti come proprietario. È da notare che nei diversi Paesi il sistema c. assunse forme per certi versi differenti. In Italia, ad esempio, non si giunse a un'economia completamente chiusa, come testimoniano i documenti storici riguardanti i pagamenti dei censi in denaro da parte dei coloni, che rivelano una pur minima attività di scambio e di commercio. A seconda delle loro grandezze le curtes ebbero inoltre destini diversi; mentre la grande curtis regia riuscì a soddisfare tutti i bisogni degli abitanti del territorio e fu in grado di controllare direttamente, grazie anche a una complessa organizzazione amministrativa, le eccedenze di produzione, la curtis di proprietà privata, incapace di far fronte alle richieste di manufatti o di strumenti di lavoro per trasformare le materie prime che venivano dai coloni, non poté impedire che questi acquistassero prodotti e strumenti scambiandoli con i loro: non riuscì, cioè, ad impedire quei contatti, che peraltro sarebbero stati forieri di grande sviluppo, con il mondo esterno. Bisogna infine distinguere due aspetti del sistema c.; quello amministrativo-giuridico e quello economico. Questi aspetti coincisero, anche se non completamente, dalla fine del IX sec. all'inizio del X sec.; successivamente si distinsero: come unità e organizzazione economica il sistema c. caratterizzò ancora per alcuni secoli il Medioevo, mentre come unità amministrativo-giuridica si dissolse nelle forme più ampie del nascente Stato moderno europeo.