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Culto.

(dal latino cultus, der. di colere: venerare). L'insieme degli atti esteriori e delle usanze con cui si manifesta il sentimento religioso. ║ Per estens. - Sinonimo di religione. ║ Fig. - Devozione sincera a un'idea morale o a una persona; venerazione profonda. ║ Ricerca attenta, cura eccessiva. ● Rel. - Nei popoli primitivi e nelle civiltà meno evolute il c. rivolto verso esseri demoniaci, verso le anime dei defunti, o verso potenze sovrumane non personificate, assume più propriamente i caratteri della magia; ma la religione, a differenza del mago, compie i suoi riti e sacrifici in funzione della collettività. Le diverse religioni hanno particolari prescrizioni per il c.: determinano i luoghi sacri (foreste, grotte, colline, cime di monti, oracoli; più tardi templi e altari); il tempo del c. (feste); i procedimenti del c. (sacrificio, prima, poi rito simbolico, purificazioni, canti e musica, immagini divine). Una manifestazione di c. più mediata e interna è la preghiera che caratterizza e accomuna anche le grandi religioni monoteiste (per le cui manifestazioni cultuali: V. CATTOLICESIMO, PROTESTANTESIMO, EBRAISMO, ISLAMISMO). ● Dir. - Reati contro la libertà di c.: sono considerati tali il turbamento delle funzioni religiose; il pubblico vilipendio di chi professa un c. o di cose destinate al c.; l'offesa arrecata a un ministro del c. nell'esercizio delle sue funzioni; i guasti a cose appartenenti al c.; il vilipendio di un sepolcro o di un cadavere. ● St. - C. imperiale: il primo imperatore romano, Augusto, senza arrivare ad ammettere pubblicamente la propria divinità come i sovrani ellenistici, accettò le manifestazioni di c. indirizzategli dai provinciali. In genere, infatti, gli onori divini erano accordati solo agli imperatori defunti (ad esempio, il c. di Cesare); anche successivamente, il Senato decretava l'apoteosi per gli imperatori che avessero lasciato un buon ricordo. Fu a partire da Caligola che il c. imperiale andò modificandosi: lo stesso Caligola fece sfoggio di attributi tipici delle divinità tradizionali; Nerone si fece rappresentare sulle monete con la corona raggiata simbolo del Sole; Domiziano volle essere chiamato deus, oltre che dominus; con Commodiano si iniziò a definire sacer (sacro) tutto ciò che avesse attinenza con la persona dell'imperatore, ecc. Tale situazione continuò ancora con i Severi e, in modo particolare, con Aureliano. Il c. imperiale comportava giochi e feste in tutte le province, e veniva praticato da un clero locale costituito da membri delle classi più elevate. ║ C. della personalità: espressione entrata nel linguaggio politico-ideologico dopo il XX Congresso del PCUS (1956), nel corso del quale fu usata per indicare l'ossequio acritico alle direttive politiche di Stalin. Da allora è riferito, per estensione, al c. tributato a uomini dotati di poteri carismatici e posti in una sfera inaccessibile alla critica.