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Crònaca.

(dal latino chronica). Registrazione e narrazione di fatti in ordine cronologico. È scritta, in molti casi, da un testimone degli avvenimenti presi in considerazione. ● Giorn. - Narrazione, che spazia dal livello locale a quello mondiale, degli avvenimenti del giorno. È divisa in vari settori: politico, giudiziario, teatrale, sportivo, letterario, mondano, ecc. ║ C. nera: resoconto di fatti delittuosi o sciagure. ║ Diritto di c.: libertà di informazione sui fatti dei quali i giornalisti sono a conoscenza. Fondato sull'articolo 21 della Costituzione, incontra sul piano legale limitazioni nel diritto alla riservatezza e nel reato di diffamazione. La Cassazione è intervenuta più volte, negli ultimi anni, in maniera restrittiva, stabilendo un decalogo comportamentale del cronista, che dovrebbe sempre verificare i fatti riportati ed escludere qualsiasi riferimento ad avvenimenti già riferiti da altre fonti. ║ Fatto di c.: avvenimento di notevole interesse che richiama l'attenzione dei giornalisti e dei lettori. ● Lett. - Nel Medioevo la c., che traeva origine dagli Annales romani (elenchi degli avvenimenti dell'anno), consisteva in una semplice esposizione dei fatti accaduti in una città o in una regione. Spesso ne erano autori dei monaci, che tendevano ad attribuire ai fatti una spiegazione trascendente. Tra le c. più antiche sono da ricordare: quella di Eusebio di Cesarea, che parte dalla nascita di Abramo (datata al 2016 a.C.) e giunge al IV sec. d.C.; quella di Sulpicio Severo, che espone i fatti accaduti nel mondo latino fino al 400 d.C.; quella di Prospero di Aquitania, che giunge fino al 455; quella di Isidoro di Siviglia, che arriva fino al 615. Le cronologie, compilate dalla Chiesa irlandese e da quella inglese, diedero origine alla Cronaca anglosassone del X sec. All'XI sec. risale la Cronaca della Novalesa, anonima; seguono il Chronicon Farfense di Gregorio da Catino, la Cronaca di Ottone di Frisinga, la Cronaca di Nestore o Cronaca degli anni passati, la più antica tra le opere russe di questo genere, e numerose c. bizantine, portoghesi, catalane, spagnole, francesi. Spesso simili opere erano scritte in versi, come la Cronaca rimata austriaca di Ottokar di Stiria o la Cronaca dei fatti di Arezzo di Bartolomeo di Ser Gorello. In Italia si ebbe poi un grande sviluppo di questo particolare genere letterario nella Firenze del Trecento, con la Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi di Dino Compagni, quelle di Giovanni, Matteo e Filippo Villani, le Ricordanze di Luca di Matteo da Ponzano.