(dal greco
chrísma: unzione). Sacramento della
Chiesa cattolica e delle Chiese orientali che suggella la definitiva
appartenenza del battezzato alla Chiesa come corpo mistico. La
c. viene
amministrata dal vescovo, di regola ai giovani dai 7 ai 12 anni, attraverso
l'imposizione delle mani e l'unzione col crisma sulla fronte del cresimando,
accompagnata dalle parole "Ricevi il dono dello Spirito Santo", che
sostituiscono la vecchia formula "Io ti segno col segno della croce e ti
confermo col crisma di salvezza nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo". ● Encicl. - Le origini del rito si fanno risalire all'annuncio
dato da Gesù agli Apostoli: "Verrà il Paracleto che io vi
manderò dal Padre, lo spirito di verità" (
Giovanni, 15,
26). Gli Apostoli iniziarono ad amministrare la
c. a coloro che avevano
ricevuto "il Battesimo nel nome del Signore Gesù" (
Atti degli
Apostoli, 8, 14-18). La
c. non può essere ripetuta, in quanto
sacramento attraverso cui viene impresso il "carattere" (segno spirituale
indelebile). Dal IV sec. nella Chiesa occidentale la
c. divenne un rito
separato dal Battesimo, mentre in quella orientale si mantenne l'usanza di
conferire il sacramento in immediata relazione al Battesimo.