Filosofo greco. Discepolo di Senocrate, scrisse un
commento al
Timeo di Platone e l'opera
Perí Pénthus
(Intorno al dolore), nella quale riprese il concetto, già proposto da
Polemone, della tripartizione dei beni, in beni esteriori, beni corporei e beni
spirituali.
C. considera come mezzo per raggiungere la felicità,
non soltanto la virtù, ma anche il godimento dei beni corporei. Secondo
il filosofo greco le passioni, in contrasto con le convinzioni dei
cinico-stoici, non sono intrinsecamente negative, anche se devono essere
necessariamente moderate dalla ragione.
C. viene considerato l'iniziatore
di quel particolare genere di trattati filosofici a carattere consolatorio che
ebbero ampia diffusione nella letteratura antica; in tutta la sua opera,
infatti, lo scrittore sostenne la necessità del dolore morale che
distingue l'uomo dalla bestia e del dolore fisico in quanto mezzo destinato a
proteggere la salute (n. Soli, Cilicia 335 a.C. circa).