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Cristòforo.

(dal greco Christós: Cristo e féro: porto). Santo e martire. La tradizione che lo riguarda è alquanto incerta, sovrapponendo a dati storici elementi leggendari, tanto da permetterne in taluni casi l'identificazione con personaggi mitologici di altre culture. Probabilmente di origine palestinese, C. fu convertito dalla predicazione del vescovo di Antiochia, Babila, e martirizzato in Licia durante la persecuzione di Decio nel III sec. Il suo culto, tuttavia, non è testimoniato prima del V sec. (età in cui è attestata la dedicazione al santo di una chiesa in Bitinia e di un monastero a Taormina) e si diffuse in particolare durante il Medioevo. Inserito fra i quattordici santi auxiliatores, C. fu venerato come protettore dei viandanti grazie a un racconto, compreso nella Leggenda aurea di Iacopo da Varagine, secondo il quale C., di corporatura erculea, per amore di carità aiutava i viandanti in Licia ad attraversare un fiume; un giorno trasportò Gesù che gli si era presentato sotto l'aspetto di un fanciullo. Da tale leggenda ebbe origine non solo il nome ma anche il tipo iconografico di san C., rappresentato in figura di gigante, recante un bimbo sulle spalle. Grandi immagini del santo vennero poste sul prospetto di chiese o cappelle, così da essere ben visibili ai viaggiatori. Festa: 25 luglio (III sec.).