(o
dogma cristologico). Parte della teologia
dogmatica relativa alla persona e alla missione di Cristo. In senso storico si
intende con
c. il progressivo formarsi delle dottrine concernenti
l'essere di Cristo, così come sono esposte nelle opere dei Padri della
Chiesa e nello svolgersi dei concili, in particolare come risposta alle eresie
cristologiche dei primi secoli, quali la docetista, l'ariana, la nestoriana, la
monofisita, la monotelita, la donatista (V. SINGOLE VOCI
e CRISTIANESIMO). Durante i primi concili,
infatti, la Chiesa si concentrò nel definire da un lato la
divinità di Cristo e la sua identità, nella
consustanzialità, in quanto Figlio col Padre e con lo Spirito
Santo, dall'altra la duplice natura di Gesù, espressa nel dogma
dell'
ipostasi, cioè l'unione nell'unica persona del Verbo
incarnato della natura divina e di quella umana. Per questo motivo,
storicamente, la
c. ha finito per coincidere solo con l'indagine sulla
dimensione personale di Cristo, mentre quella relativa alla sua missione
è stata attribuita a una branca autonoma della teologia detta
soteriologia (V.). In senso lato la
c. può essere distinta in:
c. biblica, che studia i dati
forniti dall'Antico e Nuovo Testamento sulla persona di Cristo;
c.
dogmatica, che ne osserva il progressivo declinarsi nella tradizione della
dottrina cristiana e nelle definizioni conciliari;
c. teologica, che si
occupa delle diverse dottrine teologiche elaborate rispetto al dogma
cristologico.