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Cristo.

(dal greco Christós: unto). Termine del greco biblico, omologo dell'ebraico mashîah, che indicava colui che era stato consacrato ad un grave compito religioso-sociale. Nell'Antico Testamento C. è usato come sostantivo con l'aggiunta di Yahvé, per indicare che l'atto simbolico dell'unzione consacrava totalmente l'"unto" a Dio, da cui proveniva la missione affidatagli. Durante il periodo della Monarchia e poi dei due Regni, venivano unti i sacerdoti, i profeti e i re; dopo l'esilio babilonese, invece, l'unzione fu riservata solo ai sommi sacerdoti. Nel tardo postesilico, tuttavia, rinfocolandosi le attese messianiche, il termine C. fu attribuito al venturo Figlio di David, il Messia che avrebbe liberato Israele dal giogo straniero (via via rappresentato dalla dominazione persiana, tolemaica, seleucide, romana). Per tale motivo, coincidendo per il Cristianesimo primitivo le figure del Messia liberatore e di Gesù redentore, invalse nell'uso il binomio Gesù C., anche se Gesù stesso, per quanto sappiamo dai Vangeli, non si attribuì mai esplicitamente tale appellativo. Nelle versioni cristiane delle Bibbia, l'ebraico mashîah è tradotto "unto" nell'Antico Testamento; C. nel Nuovo Testamento se riferito a Gesù (V. GESÙ CRISTO).