Biol. - Classe di alghe gialle unicellulari,
ritenute da alcuni studiosi lo stadio primario nell'evoluzione di gruppi
vegetali e animali (alghe verdi e spugne). Presentano, in genere, una parete
cellulosica o una teca silicea, caratterizzate dalla presenza, oltre alla
clorofilla, di pigmenti gialli e bruni. Vivono in colonie temporanee, in cui
ogni cellula può continuare a vivere isolata, e sono in grado di
catturare prede vive per mezzo di pseudopodi. Sono, secondo le circostanze,
autotrofe o saprofite. La riproduzione avviene di norma per via asessuata, per
mezzo di zoospore uni- o biflagellate. Allorché le condizioni ambientali
diventano sfavorevoli, hanno la proprietà di formare cisti endogene.
Vivono in acque fredde, sia dolci sia salate. Rivestono una certa importanza
anche dal punto di vista geologico: le placche calcaree delle
coccolitoforidacee, ad esempio, si accumulano sul fondo del mare, costituendo
rocce calcaree.