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Cretàceo.

(o Cretàcico). Che è formato di creta; che ha natura o aspetto di creta. ● Geol. - Il terzo e più recente periodo dell'Era secondaria o mesozoica, compreso tra 136 e 65 milioni di anni fa. È così chiamato dalla presenza del calcare craie, bianco, terroso e tenero, la cui pasta è costituita in sostanza dai resti di miriadi di microrganismi, ampiamente diffuso in Francia, Germania e Inghilterra. Il C. viene suddiviso in C. superiore (a sua volta formato da Maestrichtiano, Senoniano, Turoniano, Cenomaniano) e C. inferiore (formato da Albiano, Aptiano, Barremiano, Neocomiano). In gran parte dell'Europa il suo inizio è segnato da un'ampia regressione marina, in direzione Sud-Nord su depositi continentali o lagunari del Giurassico. In quest'Era si ebbero movimenti orogenetici preannuncianti la grande orogenesi del Terziario, nonché manifestazioni vulcaniche che portarono alla formazione di graniti, sieniti, gabbri (nelle zone dei Pirenei, dei Balcani, delle Ande, delle Antille), come pure alla creazione di enormi distese di lave basaltiche (ad esempio, nella penisola del Deccan). Per quanto riguarda la flora, nel C. si svilupparono felci e conifere; comparvero castagni, faggi, pioppi, palmizi. Nel mondo animale comparvero, come ci testimoniano vari fossili, molluschi Gasteropodi, echinidi irregolari, teleostei (pesci), rettili (per lo più giganti), uccelli con denti (rari esempi di Hesperornis e di Ichthyornis), mammiferi (ancora un gruppo esiguo, come nel Giurassico).