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Cratino.

Poeta comico greco. Conservatore in politica, C. sostenne Cimone e accusò Pericle di aver instaurato una tirannide ad Atene e di essere responsabile della guerra del Peloponneso. È considerato il padre della satira politica nella commedia, a cui diede la struttura diventata in seguito canonica: parodo (ingresso del coro), parabasi (parte in cui il coro si rivolge al pubblico), esodo (uscita). Nel canone alessandrino costituisce la triade dei grandi poeti comici greci con Eupoli ed Aristofane. Sotto il suo nome si conoscono 27 titoli di commedie di cui solo 21 autentiche, la maggior parte incentrate su soggetti mistici. Lodato dagli antichi per la finezza dello stile e l'ingegnosità delle situazioni, vinse nove volte il concorso drammatico ma raggiunse tardi il successo soprattutto grazie a la Damigiana di cui resta la trama in un'opera di Luciano. Rappresentata nel 423, la commedia è una difesa dagli attacchi di Aristofane che aveva accusato il poeta di essere ormai solo un vecchio ubriacone. Tra le altre opere, di cui rimangono solo alcuni frammenti, si ricordano il Dionisalessandro, la Nemesi, gli Archilochi, gli Odissei (Atene 500 a.C. circa - 423 a.C. circa).