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Costantinòpoli.

Nome assunto nel 330 dall'antica città di Bisanzio (V.); la denominazione C., mantenuta dalla città fino al 1760, venne in seguito cambiata in Istanbul (V.). ● St. - Dopo la vittoria sul rivale Licinio (V. LICINIO, FLAVIO GALERIO VALERIO) nel 323, Costantino il Grande occupò Bisanzio e ne avviò la ricostruzione, resa necessaria dai saccheggi e dalle distruzioni subite dalla città nel corso dei secc. III e IV. L'opera di ristrutturazione richiese l'edificazione di una nuova cinta muraria, all'interno della quale sorsero numerosi complessi architettonici (un palazzo imperiale, il senato, un foro, un ippodromo, diversi edifici di culto). L'11 maggio 330 la città divenne capitale dell'Impero romano d'Oriente, assumendo la denominazione di C., in ricordo del suo fondatore. All'inizio del V sec. l'imperatore Teodosio II ingrandì ulteriormente C., conferendole la sua fisionomia definitiva. Durante il Medioevo la città, divenuta un centro di vita culturale ed economica di grande rilevanza, fu posta, sotto assedio, dagli Unni Cutriguri (558), dagli Avari (alleati dei Persiani di Cosroe II Parvīz), dagli Arabi (secc. VII e VIII). Al suo interno, inoltre, nel corso dei secc. VIII e IX si svilupparono numerosi conflitti religiosi come la lotta iconoclastica. La conquista di C. da parte dei Crociati nel 1204 e la costituzione dell'Impero latino d'Oriente, segnarono l'inizio della decadenza economica e politica della città. Successivamente, i Turchi Ottomani, guidati da Maometto II, riuscirono progressivamente a circondare C. fino a impadronirsene nel 1453; la caduta di C. portò con sé il crollo definitivo dell'Impero bizantino. Divenuta ufficialmente capitale dell'Impero ottomano nel 1464, la città fu completamente ridisegnata e ricostruita, aumentando progressivamente la sua importanza fino a diventare il più importante centro di cultura musulmana. I principali avvenimenti che interessarono C. nel XX sec. furono la rivolta dei Giovani Turchi (V.) e l'occupazione da parte delle truppe dell'Intesa dopo la prima guerra mondiale (1918-22). In seguito al trasferimento della capitale turca ad Ankara, avvenuto nel 1923, la città perse molta della sua importanza. ║ Concili di C.: tra i secc. IV e XVII nella città di C. furono convocati numerosi concili per deliberare sui problemi dottrinari e disciplinari della Chiesa. Il concilio riunito nel 381 da Teodosio I (secondo concilio ecumenico), condannò l'Arianesimo, completò il simbolo di Nicea e stabilì definitivamente il primato del patriarca di C. dopo il Papa. Il concilio del 404 decretò la deposizione del patriarca di C. Giovanni Crisostomo; quello del 553 (quinto concilio ecumenico), condannò i Tre Capitoli, scritti da Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e Iba di Edessa, con l'accusa di Nestorianesimo (V.). Il concilio convocato nel 680 (sesto concilio ecumenico), detto trullano, condannò l'eresia monotelita (V.), stabilendo che in Gesù Cristo vi erano una volontà divina e una volontà umana. Nel 691 si tenne il secondo concilio trullano, detto anche Quinisesto, nel corso del quale fu data forma definitiva alla disciplina che vige tuttora in Oriente, che permette ai sacerdoti e ai diaconi, ordinati dopo aver contratto matrimonio, di vivere con le mogli. Gli atti di questo concilio non vennero riconosciuti da Roma. Il concilio, convocato dal 787 in più riprese (ottavo concilio ecumenico), riaffermò il primato del pontefice romano e condannò lo scisma di Fozio. Si ricordano inoltre il concilio del 1277 che si pronunciò in favore alla riunificazione con la Chiesa romana; quello del 1283 e quello del 1450 assunsero invece una posizione contraria. Gli ultimi due concili di C. si tennero nel 1638 e nel 1643 e condannarono il patriarca Cirillo Lucaris autore di una professione di fede calvinista. ║ Conferenze di C.: riunioni di rappresentanti di diversi Stati, tenutesi a C. allo scopo di risolvere questioni politiche o territoriali. 1864: convocata dalla Turchia e dalle potenze firmatarie del trattato di Parigi (1856), ratificò i mutamenti istituzionali compiuti dal principe Alessandro Giovanni Cuza I nei principati di Valacchia e di Moldavia. 1876-1877: vi presero parte i rappresentanti delle potenze europee e dalla Turchia. L'obiettivo era quello di trovare un accordo tra Turchia, Serbia e Montenegro e di definire le riforme nella Bosnia Erzegovina (ancora sottoposta all'autorità ottomana) e in Bulgaria (sottratta all'autorità dello zar Alessandro II). 1881: convocata per stabilire il confine tra Grecia e Turchia lungo il corso del Salambruia, non definito dal congresso di Berlino del 1878. 1882: convocata dalla Francia allo scopo di convincere il sultano turco a fermare con le armi la rivolta scoppiata in Egitto; si rivelò un fallimento in quanto il sultano si rifiutò di intervenire militarmente. 1885-1886: fu convocata nell'ottobre del 1885, con lo scopo di stabilire lo stato giuridico internazionale della Rumelia orientale incorporata dalla Bulgaria nel 1885. Il 5 aprile 1886 la conferenza nominò governatore della regione Alessandro I di Battenberg, principe di Bulgaria. Questi, tuttavia, si dimise dall'incarico nell'agosto dello stesso anno, lasciando la Rumelia, ormai parte della Bulgaria, nelle mani del Consiglio di reggenza bulgaro. ║ Convenzione di C.: trattato, sottoscritto il 29 ottobre 1888 da Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Russia, Spagna e Turchia, nel quale fu riconosciuta a tutti i Paesi la libertà di navigazione nel canale di Suez. Nel documento fu inoltre sancita la neutralità del canale e della zona circostante. ║ Paci di C.: paci stipulate nella città di C. a partire dalla sua fondazione (330). 3 ottobre 382: stipulata tra Teodosio e Fritigeno, capo dei Goti. Con questo atto, l'imperatore d'Oriente permise ai Goti di stanziarsi nel Balcani settentrionali in cambio della difesa della frontiera. 18 settembre 1739: insieme con la pace di Belgrado dello stesso anno, concluse la breve guerra greco-turca fomentata dall'associazione patriottica Ethnikì Heteiria. 6 dicembre 1897: pose termine al conflitto tra Grecia e Turchia. La Turchia ottenne un'indennità di guerra e una modesta variazione di confine. ║ Patriarcato di C.: fin dai primi secoli del Cristianesimo la comunità di C. rivendicò la propria indipendenza dal sommo pontefice e si organizzò in senso autonomo; all'epoca di Giustiniano il patriarcato di C., insieme a quelli di Gerusalemme, Alessandria e Antiochia, era uno dei quattro patriarcati d'Oriente. A partire dal concilio di C. del 381 il patriarca di C. estese la propria giurisdizione al di fuori della sua diocesi, fino ad esercitare il potere su quasi metà del territorio bizantino, a scapito dei patriarchi di Antiochia e di Alessandria. Tale tendenza si accentuò sempre più nei secoli successivi sia per il prestigio che C. aveva su tutte le regioni orientali, sia per la funzione di attrazione che il patriarcato esercitava sulle popolazioni slave che tra l'VIII e il X sec. si stanziarono nell'Europa Orientale. Il patriarca aveva la preminenza d'onori nel cerimoniale ecclesiastico, il diritto di consacrare i metropoliti e di nominare i vescovi nei Paesi barbari; era inoltre custode dell'ortodossia di fede. Le controversie teologiche e dottrinali tra Oriente e Occidente accentuarono il processo di separazione da Roma, definitivo dal 1054. Dopo la caduta di C. in mano ai Turchi nel 1453, il patriarca mantenne gran parte della sua autorità: anche se controllato dal sultano, da cui doveva ricevere il beneplacito, ebbe il compito di regolare gli affari religiosi e civili dei Cristiani di rito greco. Il patriarcato fu indebolito con l'affermazione dell'autonomia religiosa dei vari popoli sottomessi. Nel 1589 furono i Russi a darsi un proprio patriarca; successivamente rivendicarono la loro indipendenza religiosa le Chiese dei Balcani (serba, romena, bulgara, greca). Attualmente il patriarcato è una delle piccole autocefalie della Chiesa ortodossa. Retto da un sinodo permanente di 12 metropoliti, è presieduto dal patriarca ed esercita la sua giurisdizione oltre che su C. su 4 metropoli del Dodecanneso, sui venti monasteri del Monte Athos, sui due esarcati dell'Europa (Londra e Vienna), sulla metropoli dell'Australia e sull'arcivescovato greco d'America. ║ Trattato di C.: trattati stipulati a C. nei secc. XVIII-XX. 13 giugno 1700: concluso tra Russia e Impero ottomano, stabilì tra le due potenze una pace trentennale. 29 settembre 1913: stipulato tra Bulgaria e Turchia, assegnò a quest'ultima il possesso di Adrianopoli. 13 novembre 1913: pose fine alla guerra greco-turca.