Penisola dell'Asia orientale, affacciata a Est sul Mar del
Giappone e a Ovest sul Mar Giallo. Confina a Nord con la Cina e per un breve
tratto con la Russia; a Sud è separata dal Giappone dallo Stretto di
Corea. Politicamente è divisa in due Stati: la Corea del Nord
(V.) e la Corea del Sud
(V.), separati da una fascia di territorio, larga
in media 5 km, che si estende per 249 km attraverso la penisola, seguendo
all'incirca il 38° parallelo.
STORIA
Abitato originariamente
da popolazioni provenienti dalla Manciuria e da genti dall'Asia meridionale, il
Paese rimase per secoli diviso in tribù, a causa della difficoltà
degli scambi dovuta alla natura montuosa del territorio. Secondo una leggenda,
intorno al 1100 a.C. il Cinese Ch'i Tsu, noto in
C. con il nome di Kija, per sottrarsi al
dominio della dinastia Chou fondò, nella regione posta a Nord-Ovest, lo
Stato di Choson. Nel 193 a.C., l'ultimo discendente di Kija, chiamato Kijun, fu
privato del potere da un avventuriero cinese, Wiman. Stabilitosi nel Sud della
Penisola (dove nel frattempo, si erano costituiti i tre Regni di Chinhan,
Pyonhan, Mahan), Kijun divenne capo dello Stato di Mahan. Nel 108 a.C. lo Stato
di Choson fu occupato dall'esercito cinese e l'anno seguente fu annesso alla
Cina dando origine a quattro regioni: Lo-lang, Hsüan-tu, Chên-fan,
Lin-t'un. Le divisioni all'interno della penisola mutarono rapidamente e si
costituirono tre nuovi Regni: Koguryo (37 a.C. - 668 d.C.) a Nord; Silla (57
a.C. - 935 d.C.) e Paekche (17 a.C. - 660 d.C.) a Sud. Il Regno di Silla nel
688, assorbiti Koguryo e Paekche, attuò l'unificazione della Corea. I tre
secoli successivi furono un periodo di pace interna, durante il quale si
amalgamarono le diverse realtà sociali, culturali, economiche e politiche
dei tre Stati preesistenti. Indebolitasi la potenza di Silla, la penisola fu
dominata dal Regno meridionale di Koryo, fondato nel 918 da Wang Kon.
L'invasione dei Mongoli del 1231 portò il Paese nell'orbita cinese. Nel
1368, detronizzati i Mongoli dai Ming, il generale Yi Song-gye organizzò
una rivolta; proclamatosi re nel 1392, egli diede origine alla dinastia dei Yi
(o Li), che governò per cinque secoli, pur subendo il duplice controllo
giapponese (guerra del 1592-97) e cinese (invasione manciù, 1627-37).
Verso la fine del secolo scorso si scontrarono in
C. gli interessi e la
politica della Cina e del Giappone. In seguito alla vittoria del 1905 sulla
Russia, il Giappone poté annettersi la
C. (1910) e trasformarla in
colonia. Il dominio nipponico si protrasse fino al 1945, quando, al termine
della seconda guerra mondiale, il Paese venne occupato dai vincitori, i Russi a
Nord e gli Americani a Sud del 38° parallelo. La divisione della
C.
avrebbe dovuto essere transitoria, in attesa della costituzione di un Governo
unitario; al contrario, nel clima della "guerra fredda" i contrasti tra le
potenze occidentali e l'Unione Sovietica si acuirono. Per questo motivo, nel
1948 al Nord venne proclamata la Repubblica Democratica Popolare (che
adottò una Costituzione sul modello di quella sovietica), al Sud la
Repubblica di Corea (nella quale il potere fu assunto da partiti nazionalisti e
conservatori). Negli anni Cinquanta le tensioni tra i due Paesi, che
rivendicavano entrambi diritti su tutta la penisola, esplosero in un conflitto
armato di portata internazionale, la cosiddetta guerra di Corea. Il 25 giugno
1950 l'esercito nord-coreano oltrepassò il 38° parallelo; tre giorni
più tardi fu occupata Seoul. Gli Stati Uniti, alleati della
C.
meridionale, chiesero l'intervento delle Nazioni Unite; iniziò
così la guerra diplomatica. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU riunitosi
il 27 giugno (senza la partecipazione dell'URSS), chiese la tregua e il ritiro
delle truppe nord-coreane. Fu in seguito deciso l'invio di un corpo di
spedizione che affiancò l'esercito sud-coreano, al cui comando fu posto
il generale D. McArthur. L'avanzata dei nord-coreani, che nel mese di settembre
avevano già occupato tutta la
C. meridionale, esclusa la zona di
Busan, fu fermata dalla controffensiva delle forze alleate, guidata da McArthur.
La capitale fu ripresa il 25 settembre; l'8 ottobre l'esercito alleato
superò il 38° parallelo e si spinse quasi fino al confine cinese. A
questo punto i Cinesi, accusando gli Americani di violazioni aeree del loro
territorio, intervennero nella guerra al fianco dei nord-coreani. Seoul fu
occupata per la seconda volta il 4 gennaio 1951 e venne poi ripresa dalle forze
dell'ONU il 14 marzo. Dal giugno 1951 al luglio 1953 si combatté una
guerra di posizione intorno al 38° parallelo. I negoziati di pace, tenutisi
a Kaesong a partire dal 30 luglio 1951, portarono all'armistizio, concluso a
Panmunjon il 27 luglio 1953, che ripristinò i confini sulla linea del
38° parallelo.
LINGUA
Il coreano rivela una certa affinità con
il giapponese ed è perciò considerato parte del gruppo delle
lingue altaiche. Il forte influsso esercitato dal cinese viene individuato nelle
numerose parole entrate nell'uso comune e nella lingua dei testi letterari.
L'alfabeto comprende 14 segni per le consonanti e 11 per le
vocali.
ARTE
L'arte coreana subì a lungo l'influsso
dell'arte classica cinese e solo successivamente diede vita a creazioni
originali, caratterizzate dall'estrema semplicità delle forme e da un
senso della linea e delle proporzioni molto sviluppato. Tra i palazzi, che
seguono in genere lo schema rettangolare cinese, i più importanti sono
quelli di Seoul, il Chahg-tok-kung (XVII sec.) e il Kiong-pok-kung (XIX sec.);
rilievi e sculture ornano le caratteristiche pagode di pietra, le più
antiche delle quali risalgono al periodo Paikche (17 a.C.-660 d.C.) e al periodo
di Silla (604-935). Tra i templi buddhisti sono da ricordare il Pu-sok-sa a
Yongju (1350), il Sok-wang-sa a Wonsan (secc. XV-XVI), il Tong-to-sa a Taegu
(secc. XV-XVII). Anche la miniatura e la ceramica raggiungono un alto livello,
tanto da essere imitate dai Giapponesi.