Ormone steroide del gruppo dei corticosteroidi.
Chimicamente è il 17-idrossi-11-deidrocorticosterone. È il
più noto tra gli ormoni della corteccia surrenale, scoperto nel 1935 da
Kendall e introdotto nell'uso terapeutico nel 1949. Il
c. è
presente solo in quantità minime nell'estratto di corteccia surrenale;
inizialmente esso si ottenne per estrazione diretta, mentre più tardi si
ricorse alla sintesi partendo dall'acido deossicolico. La produzione di
c. da parte dell'organismo può comunque essere stimolata mediante
la somministrazione dell'ormone ipofisario adrenocorticotropo. Si tratta di un
glicocorticoide naturale fra i più attivi, che svolge anche un'importante
azione sul metabolismo idrico e salino. La sua funzione più importante,
come steroide antireattivo, è quella di contrastare l'aggressione di
agenti esterni, abbassando la reattività dell'organismo e ostacolando le
reazioni infiammatorie (il
c. possiede una spiccata azione antitermica).
Per le sue proprietà il
c. trova ancora oggi un largo impiego nel
trattamento delle malattie allergiche, in alcune anemie, nelle malattie del
collageno (reumatismo acuto, poliartrite, ecc.) e in quelle virali, nelle varie
forme di dermatosi e nelle malattie oculari. Soprattutto se somministrato per
lunghi periodi, esso può però risultare controindicato in alcune
particolari patologie a causa di alcuni effetti secondari: ipertensione
arteriosa, edemi, ritenzione di liquidi, iperglicemia, abbassamento delle difese
immunitarie. Negli ultimi decenni, quindi, al
c. si sono andati
sostituendo corticosteroidi sintetici (cortisonici), con maggiori
proprietà antinfiammatorie ma privi di effetti collaterali.