Città (22.658 ab.) della Grecia, capoluogo
del nomo della Corinzia, presso lo sbocco occidentale del canale omonimo. Porto
commerciale (agrumi, olive, frutta); pesca; industrie alimentari; turismo.
● St. - Abitata fin dal Neolitico (V millennio a.C.), all'inizio del II
millennio a.C. la città fu completamente distrutta e rimase abbandonata
per circa mille anni. Intorno al 1.000 a.C. si formò il primo
insediamento greco, denominato
Ephyra, a cui fa riferimento Omero
nell'Iliade (IV, 152). Gli storici ritengono che originariamente
C. fu
soggetta ad Argo e che l'indipendenza fu raggiunta, con ogni probabilità,
intorno al VII sec. a.C. per intervento della famiglia dei Bacchiadi. Durante il
governo di questi ultimi i Corinzi si segnalarono per i traffici commerciali
(che si svolgevano principalmente con la parte occidentale della Grecia) e
fondarono le colonie di Siracusa, Corcira, Potidea, Leucade, Ambracia,
Apollonia, Epidammo. La necessità di avere buoni rapporti con gli
Spartani portò
C. ad allearsi con loro e a diventare uno dei
membri più influenti della confederazione peloponnesiaca. Quando
però il Partito democratico conquistò il potere, la politica della
città prese la direzione opposta e nel 394 a.C. ebbe luogo presso
C. uno scontro tra la lega antispartana, alleata della Persia, e i
Lacedemoni; questi ultimi risultarono vincitori e costrinsero la città a
rinnovare l'alleanza con loro. Dopo la battaglia di Cheronea (nel 388 a.C.) con
la quale Filippo divenne padrone della Grecia,
C. rimase in potere dei
Macedoni fino a quando, nel 196, fu dichiarata libera dai Romani, vincitori di
Filippo III a Cinocefale. Quando poi i Greci si ribellarono ai nuovi dominatori,
C. diventò la sede del governo della Lega Achea. Lucio Mummio
sconfisse l'esercito della lega e s'impadronì della città senza
incontrare resistenza. Quindi fece trasportare a Roma le opere d'arte che la
città conservava e, dopo averla abbandonata al saccheggio, diede ordine
di incendiarla; così nel 146 a.C.
C. venne completamente
distrutta. Un secolo dopo Giulio Cesare deliberò di riedificare
C.
La nuova città diventò ben presto florida e popolata: quando San
Paolo la visitò (a circa cento anni di distanza dalla ricostruzione) essa
era già la residenza di Giulio Galione, proconsole dell'Acaia. In seguito
alle devastazioni subite da parte degli Eruli (267) e di Alarico (395)
C.
attraversò un lungo periodo di decadenza. Capitale del Peloponneso
durante l'Impero bizantino, nel 1147 fu conquistata da Ruggero II d'Altavilla e
nel 1210 fu unita al ducato di Morea. Nel 1459 divenne possedimento dei Turchi
e, salvo una breve parentesi di occupazione da parte dei cavalieri di Malta e un
periodo di dominazione veneziana (1687-1715), rimase in mano degli Ottomani fino
al 1822. ║
Guerra di C.: guerra (395-386 a.C.) condotta da Atene,
Tebe, Argo,
C. contro Sparta, per opporsi alla sua minacciosa egemonia.
Le battaglie principali si svolsero nella zona dell'istmo e in Beozia. La guerra
si concluse nel 386 con la pace di Antalcida, in forza della quale
C.
dovette ripristinare l'alleanza con Sparta. ║
Lega di C. o
corinzia: lega militare istituita da Filippo II di Macedonia nel 338
a.C., dopo la battaglia di Cheronea. Aveva lo scopo di creare un'alleanza
difensiva e offensiva tra la Macedonia e i Greci in vista della guerra contro la
Persia. ● Archeol. - La città antica si stendeva ai piedi
dell'Acrocorinto, su cui si trovava il santuario di Afrodite. Cinta da mura, il
suo accesso al mare era il porto del Lecheo. La distruzione compiuta dai Romani
nel 146 a.C. risparmiò pochi monumenti, tra cui ricordiamo il tempio di
Apollo del VI sec. a.C. che sorge a Nord-Ovest dell'agorà. Tra i resti
della città di epoca romana menzioniamo le terme, alcuni edifici di
abitazione, un teatro e un anfiteatro. Interessante è inoltre il
santuario di Asclepio, presso le mura della città, dove sono stati
rinvenuti degli ex-voto in terracotta.