Arch. - Elemento costruttivo destinato a rafforzare una
struttura, specialmente contro l'azione di forze orizzontali che la sottopongono
al pericolo di rovesciamento. Esso è, quindi, un caratteristico mezzo per
rafforzare le murature di sostegno. Il
c. assume una precisa funzione
resistente e un più alto significato architettonico come membratura negli
edifici coperti con volte, di cui è destinato a contrastare l'azione
spingente. Frequenti sono gli esempi nell'architettura romana e nelle
costruzioni, specialmente religiose, del Medioevo. Nelle costruzioni del
Rinascimento e dei periodi successivi, caratterizzate dalla presenza di massicce
volte di copertura, il
c. assunse invece l'aspetto di elemento ritmico
dell'architettura esterna. ● Mil. - Si chiamano
c. i rinforzi in
muratura costruiti nell'interno delle opere fortificate, per aumentarne la
resistenza al tiro delle artiglierie come pure alla spinta del terrapieno.
● Geogr. fis. - Diramazione secondaria di una catena o di un massiccio
montuoso, ben delimitata sui lati da solchi.